I luoghi della memoria

La giornata meritava, non c'è che dire. Erano almeno 15 anni che non tornavo in questo posto sperduto, ma eccezionalmente vicino a tutti i luoghi che conosco. Non lasciatevi fuorviare dalla vegetazione e dall'apparente assenza di strade. Ho impiegato meno di 20 minuti per arrivare qui, partendo dal posto dove avevo lasciato la macchina.
Questo è uno dei luoghi della MIA memoria, ma probabilmente è uno dei luoghi della memoria di altri, a giudicare dalle scritte lasciate sulle pareti esterne di questa cappellina. Eppure, la data più recente che ho trovato, e che è documentata dalle scritte, e questa: 1989. Strano, eh?
Mi è sembrato anche strano che fossi solo, lassù. In una giornata di fine agosto che vede ancora molti di noi in ferie. Forse è cambiato qualcosa negli ultimi anni, sicuramente è cambiato il significato del luogo a cui appartiene questa piccola, ma significativa, appendice.
Non preoccupatevi, però. Al di là delle mie convinzioni religiose e al di là del significato intrinseco di questo luogo, questa foto è solo uno dei tanti modi che noi abbiamo per ricordare il buono che c'è nel passato, per attenuare (non cancellare) le tinte fosche di tante cadute e delusioni che ognuno di noi ha sofferto e semplicemente per mettere un po' di sentimenti su un foglio di carta virtuale, così, per condividere un'emozione o un pensiero, profondo o semplice che sia.

Commenti

try to understand ha detto…
Qui, dalle mie parti, forse siamo in un oasi felice, spero. Le vecchie cappelline, edicole, chiesette abbandonate sono rimaste quelle che erano. Un luogo di culto, per chi crede, un luogo di meditazione e di raccoglimento per tutti gli altri.
E' affascinante, comunque, fermarsi lì per qualche momento e pensare, anche solo per un attimo, a quello che hanno significato per chi le ha costruite e addobbate.
Questa in particolare continua ad essere meta dei pochi, me compreso, che la conoscono. Qui i frati francescani che dimoravano nel vicino convento trasferirono alcune suppellettili sacre durante l'occupazione tedesca, per proteggerle dall'eventuale distruzione.
Attualmente qualcuno degli ultimi frati rimasti continua a provvedere alla pulizia e alla presenza di un lumino acceso. Chi, come me, passa di tanto in tanto da queste parti, si affaccia con un senso di ammirazione e con la curiosità di immaginare la vita di queste piccole comunità, dal XIII secolo in poi...
Sei proprio sicura di essere atea?
Sorrisi, mi è piaciuto molto quest'augurio. Spero non ti dispiaccia se lo faccio mio, per donarlo alle persone a me più care. Sai, è più facile ridere che sorridere. Il riso è divertimento e allegria, non può esserci sempre. Il sorriso appartiene più alla serenità interiore, puoi donare un sorriso anche durante un momento triste o difficile, è sempre di aiuto e non è mai fuori luogo.

Post popolari in questo blog

Indeterminazione

First we take (a) Manhattan...

Polvere...