Bilanci
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Com'è andata la scorsa Estate? Tutto sommato bene, per certi versi è stata una stagione molto più intrigante e affascinante delle ultime che io ricordi. No, non sono andato in viaggio per lidi
esotici, non ho esplorato nuove culture e variopinte società, non l'ho mai realmente fatto e non ho mai avuto la tentazione di farlo per "vacanza". L'ho detto già a qualcuno dei vecchi amici, quando viaggio, oramai, lo faccio quasi esclusivamente per motivi legati alla mia professione e ai miei interessi pseudoscientifici. Forse per questo ho deciso, d'accordo con chi divide con me gran parte delle giornate, di restare in questa per certi versi anonima città, a cercare di riscoprire il fascino di un mare andato in malora, provare a risentire i vecchi amici per troppo tempo trascurati e liberare la mente da sogni di mete esotiche che invariabilmente svaniscono al rientro nella cosiddetta "dura realtà" quotidiana... Non male, alla fine sono contento della scelta fatta, ho evitato lo shock da rientro e ho riscoperto colori, odori, sapori e sensazioni che avevo *quasi* dimenticato.
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In compenso è stata un'Estate anomala e vertiginosa per altri aspetti. Non so se avete presente la vecchia storiella del passato che non passa mai. Ci sono cose che ognuno di noi porta dentro di se e che magari, se qualcuno decidesse di fare domande poco opportune, liquiderebbe come "niente, acqua passata". Non è così, non esiste l'acqua passata. Non ho mai creduto al vecchi adagio che recita: "acqua passata non macina più"... E' una realtà insita nel ciclo stesso dell'acqua, pensateci un attimo, pensate all'acqua che non macina più, pensate a quest'acqua che finisce nel mare e che lentamente evapora al caldo dell'estate. Che fine farà? La ritroverete sicuramente sotto forma di pioggia in un temporale estivo alle sorgenti del fiume a monte del vostro mulino. E
prima o poi passerà di nuovo di là, macinerà ancora e inevitabilmente la riconoscerete di nuovo e di nuovo la vedrete scorrere via, senza poter fare nulla per trattenerla. Ma in fondo vi piacerà comunque vederla passare, vi farà comunque capire che siete ancora vivi, che in fondo oltre al piacere di godervi un'estate diversa dalle ultime passate, oltre al pensare semplicemente a riposarvi per affrontare nuovamente la routine mortale del solito lavoro, potete gustare appieno quel sottile dolore misto a piacere delle cose passate che, pur non tornando più, in qualche modo vivono per sempre in un angolo neanche tanto remoto della vostra mente o del vostro cuore.
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Al solito le foto c'entrano ben poco (credo) con il post, ma mi conoscete bene, oramai, no? Prometto a quei pochi, ma buoni, che mi leggono di tanto in tanto, un dettagliato resoconto dei miei prossimi 2 viaggi, ammesso che riesca a farli. Uno è relativamente vicino (meno di 10Km), ma ci sarà modo di raccontarne la particolare rilevanza. L'altro, neanche tanto lungo, in terra di Sicilia. Lo so, sono prevedibile e le cose le so in anticipo, ma non è colpa mia, sono fatto così, e per giunta mi disegnano *anche* così, al contrario di Jessica Rabbit...
Commenti
piena di sorprese e a volte ha portato la mente (non potendo il corpo) verso isole sperdute forse no tropicali ma cmq bellissime di sicuro.Io non sono cosi mi disegnano cosi (forse sono peggio,meglio questo disegno)
Sono le cose che uno sa che non torneranno più a renderci tristi, ma quelle sono parte integrante del gioco a cui tutti partecipiamo, quel gioco in cui sarebbe bello essere, almeno per un attimo, in un altro posto e in un altro tempo... Con il corpo forse non possiamo andarci, ma per fortuna la mente aiuta molto in questo. L'acqua scorre sempre, è difficile fermarla, a meno che uno non abbia voglia di creare un lago. Ma il rischio è grande, ve lo ricordate il Vajont, no?
Non so se realmente l'estate sia finita. Non so se realmente le foto fossero appropriate. So solo una cosa, che i disegni non rendono mai appieno quello che esiste nella realtà. A volte ci aiutano solo ad interpretarla nel migliore dei modi possibili...
Come mi sento? Un po sfelice, come direbbe Mawiapia...
Si, ho nostalgia, a volte, di quando andavo a scuola e di quando la scuola iniziava il primo di ottobre, soprattutto perchè il 4 ottobre era già festa (S. Francesco, Patrono d'Italia, una delle tante festività *inutilmente* soppresse).
Moya, in questo momento ti sto invidiando l'odore delle foglie fradice e i colori dell'autunno anglo. Ti invidio anche la nebbiolina leggera e tutto il resto. Domani me ne vado a lavorare con lo zainetto da studente e magari ci metto dentro anche un quaderno a righe di terza, ce l'hai presente? Quelli con una riga più alta e una più bassina. Magari imparo di nuovo a scrivere le maiuscole e le minuscole a penna :-)
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