Ma se io avessi previsto tutto questo (?)…

Bella domanda vero? In fondo avrete ormai capito che il mio miglior sistema per iniziare a scrivere è sempre correlato a qualcosa già scritto da altri. Spero sempre di non essere un giorno incriminato per violazione di copyright e quant’altro, anche se, come si dice in ambito accademico, “copiare da uno è *plagio*, copiare da molti è *ricerca*”…
Va bene, torniamo tranquillamente a noi o, almeno, a quello che avevo intenzione di scrivere. Ci pensavo una delle scorse mattine, alle 7 e 28 circa, mentre andavo al lavoro e mentre osservavo ai lati della strada le case con le finestre ancora non illuminate e i rari bar aperti con poca gente dentro, bar popolati da quei pochi che magari la mattina presto (di domenica in genere succede così…) vanno a lavorare, vanno a pesca o a caccia (si, la stagione è aperta) o tornano da qualche luogo ameno. L’avevo già detto che in auto mi vengono in mente le cose più strane? Si, perchè fa tutto parte di un rituale consolidato: accendo la sigaretta, giro la chiave, aspetto l'accensione delle candelette di preriscaldamento (ok, ho un vecchio TD, ma che ci posso fare?), avvio il motore e, dopo aver fatto i primi metri, accompagno dolcemente il volante e la leva del cambio e mi faccio rincorrere dai pensieri senza ragionarci troppo su, anche se so che, prima o poi, mi farò rincorrere dalle Forze dell’Ordine, nel mio continuare a scattare foto mentre guido.
Comunque in quell'*oggi* non avevo particolari pensieri, era da poco passato il periodo delle feste, mi ero come al solito accorto di non aver scritto neanche un post augurale, nè un post sulle solite tradizioni natalizie. Non avevo neanche fatto gli auguri via blog ai bloggers amici, come hanno fatto in tanti. Nell’accorgermi di non aver scritto alcunché, ho provato a fare un giro per i blog veri, quelli scritti bene, spesso puntualmente aggiornati e ancorati ai fatti della vita reale, del mondo, della politica, ecc. Ho guardato indietro il mio e vi ho scorto ben poco, a parte qualche sensazione personale variamente interpretabile, qualche considerazione generale e un bel canestro di parole buone (o cattive) per tutte le occasioni e per tutte le stagioni. Mi ci sono affezionato a questo luogo, però, e in fondo mi sono affezionato anche ai commenti che qui arrivano, nonostante tutto. A volte comincio anche a credere che chi mi legge possa addirittura aver voglia di un nuovo post, ma questo lo penso solo nella misura in cui il mio ego desideri essere un po’ massaggiato e tanto per avere qualche stimolo in più per portarlo avanti. Si, portarlo avanti, perché talora ho l’impressione che le sensazioni siano sempre le stesse e a volte forse è anche così, ci si abitua a quasi tutto, si impara anche a utilizzare le stesse reazioni ai fatti che ci accadono giornalmente, in qualche caso si cerca di costruire un proprio manuale di istruzione, una linea-guida, un protocollo per gestire correttamente i fatti della nostra vita, piacevoli o spiacevoli che siano, in maniera da non faticare troppo a cercare emozioni nuove o soprattutto per evitare di commettere errori più o meno gravi e più o meno riparabili. Ci pensavo a lungo, nei giorni scorsi, ho anche fatto lunghe passeggiate e ho anche provato ad approfittare di qualcuno dei più lunghi tra gli ultimi viaggi in macchina per esplorare il mondo delle risposte alle tante domande che in alcuni momenti dell’anno mi assillano di più. Poi alla fine ho rinunciato, forse perché oramai inizio ad essere sempre più pigro, pur senza essere stanco, forse perché non sono più abituato a nuotare nei dubbi, incertezze e paure che avevo in passato e che ogni tanto si fanno rivedere, nonostante la ragione tenti di farli desistere. Alla fine neanche essi mi danno più fastidio, mi ci sono affezionato al punto di evocarli di tanto in tanto, li chiamo per nome e mi preoccupo quando non li scorgo. Ci sono attimi in cui mi piacerebbe che, dopo di me, non non ci siano altri con gli stessi miei dubbi, paure e incertezze e che non abbiano il mio stesso modo di vedere le cose. Come al solito, però, la passeggiata sul molo Nord mi ha lasciato un po’ dei consueti interrogativi in tal senso. Lo so bene, purtroppo o per fortuna, scrutare lo spazio verso un orizzonte vicino o lontano lontano e tentare di fotografarne i dettagli, talvolta è un istinto difficile da reprimere…
Non c'era il mio amico di sempre, forse per il freddo, forse perchè sta ancora smaltendo i postumi delle abbuffate festive o forse, più semplicemente, perchè non è ancora il momento di andare a pesca. Oppure perchè, in fondo, mi avrebbe dovuto passare la solita sigaretta e, giustamente, è meglio non dare il cattivo esempio alle generazioni future, non pensate?
A proposito, con tanto ritardo, buon 2010 a tutti!!!

Commenti

Anonimo ha detto…
Ottimo spunto Try... per pensare e per triturarsi.
Ti ho aspettato tanto, lo aspetto sempre il tuo post, ( lo vedrai da quante volte accedo)e quasi me lo perdo... ma stasera sono arrivata al capolinea e vado a nanna, mi riservo un commento prossimamente.
Bella la foto, ci ho visto il tuo sguardo di sempre e che conservi ancora adesso.
...
raffaella ha detto…
ultimamente canticchio spesso all'avvelenata..
aperitivifilosofici ha detto…
Try, è ora di cambiare argomento no?
Avveleniamoci di meno ed amiamoci di più ;)...
try to understand ha detto…
... è vero, ma ci vuole ancora tempo, prima di rimettere insieme un po' di idee sufficientemente confuse.

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