Certo, è molto curioso. Se facciamo un viaggio immaginario nei testi dei vecchi poeti e scrittori e tra le pagine dei vecchi libri di religione, ne troviamo tante di cose. Troviamo ad esempio che è il cuore, la sede dei sentimenti. Poi leggiamo che la vita di ognuno di noi è governata dalle emozioni, poi troviamo anche che le esperienze pregresse condizionano le nostre gioie e i nostri mali. Negli scorsi decenni si è parlato di qualcosa di simile, i traumi che subiamo nel corso della nostra vita forse influenzano le nostre emozioni e il rapporto con gli altri, ci possono creare disagio o indifferenza. Questo fino a quando qualcuno non ha provato ad associare i contorti pensieri della mente umana ad una serie di meccanismi e connessioni freddamente e semplicemente chimiche. E' facile, adesso. Hai un senso di tristezza o troppa malinconia? Ovvio! La quantità di serotonina che viene liberata è inferiore a quella che viene rimossa nelle aree specifiche. Era così facile, perchè nessuno ci ha pensato prima? Non si può somministrarne dall'esterno, la serotonina non raggiunge il cervello in quantità efficaci... Via, allora, a trovare il miglior sistema per mantenerne la quantità necessaria tra un pensiero e l'altro. Altro problema, la quantità di noradrenalina che restava nei neuroni inibitori. Gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina non permettevano di controllare la funzione dei neuroni che "vanno" a noradrenalina e che giocano un ruolo essenziale nelle forme depressive e nelle crisi ansiose. Un problema? Tutt'altro... ecco a voi [rullo di tamburi] gli inibitori non selettivi del reuptake della serotonina!
Certo, è tutto apparentemente più semplice, adesso possiamo controllare meglio le nostre emozioni e gli attacchi di panico saranno solo un vago ricordo. Ma cosa ci abbiamo guadagnato a trasformare il cuore in una misera pompa e il cervello ad un orripilante miscuglio di reazioni chimiche e ingarbugliamenti recettoriali? Mah! Tutto questo pensare mi ha creato un po' di angoscia. Ci sarà qualcosa anche per questo? Il desiderio che abbiamo, a volte, di coccole e comprensione potrà essere sostituito da una bella "palletta"?
In parte è un male necessario, ma, per quanto utile, nessuna "palletta" potrà sostituire quel misero e antico insieme di cose che si chiamano "comprensione", "partecipazione", "accettazione", ecc., che ci fanno essere uomini e donne disperati, sofferenti, incazzati, ma comunque VIVI!
Un grande sorriso, a chi ha voglia di accettarlo, così com'è...

Commenti

try to understand ha detto…
Ti eri accorta che avevo dimenticato il titolo del post? Volevo riparare a questa disattenzione, ma poi ho scoperto che non ce l'avevo un titolo da dargli. E quindi lo lascio così com'è.
Magari esistesse (o forse è meglio che non esista) la pillola della felicità. Come tutti gli aggeggi inventati dalla Medicina, anche questi hanno i loro guai...
Un sano pianto, anche non motivato, spesso fa molto bene (ti capita, a volte?).
Sorrisi augurosi!!! (5 anni? ne dimostravi di meno :)
try to understand ha detto…
Sono i 40 giorni che ti hanno fatto perdere, ammesso che non si sia solo nascosta, quella parte della tua vita? Oppure è quello che succedeva prima dell'evento?
Magari non ci pensare, per oggi. Trova una bella torta e mettici sopra 5 candeline. Non credo che tu sia vicina al mare, ma comunque guarda lontano, pensa a qualcosa che possa farti piacere e spegnile tutte insieme (con un soffio solo, mi raccomando!).
L'osare merita di essere ricambiato, un sorriso, uno solo. E un abbraccio.

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