Pigrizia

Eccomi qua, era un po' che non ci si leggeva, vero? Mi piacerebbe poter dire che il tempo trascorso dal mio ultimo post sia stato riempito da una miriade di impegni talmente fitti da impedirmi di scrivere. Sarebbe anche stato piacevole poter confessare di aver fatto una lunghissima vacanza contornata da viaggi in posti mai visti, ecc., ecc. Invece nulla di tutto questo, tutta questa latenza è stata dovuta ad una semplice, banale e sana pigrizia, di quelle che ti assalgono nei momenti e nei periodi più impensati e di quelle per le quali cerchi le scuse più illogiche, come il caldo, l'estate, la primavera, l'autunno, l'inverno, il freddo, la pioggia, il sole...
Non è che oggi mi senta poi così tanto meglio, nè più intraprendente dal punto di vista componitivo, ma in fondo l'estate sta per finire (si, mi diverto in maniera sadica a dirlo, anche perchè io ho appena iniziato le ferie, mentre gli altri rientravano) e la fine dell'estate è un altro di quei periodi in cui uno cerca stranamente di fare un bilancio del tempo appena trascorso. Non ho cercato mete lontane, non ne avevo molta voglia e spesso si può ancora trovare qualcosa di piacevole e carino anche a pochi passi dalla propria dimora. Questo ovviamente vale un po' per tutto, vale per i paesaggi, vale per le persone, per i sentimenti e perche no, anche per le passioni, soprattutto per chi ha ancora la voglia e la possibilità di permettersele e per chi ha ancora la forza di sopravvivere indenne a tutto quello che segue queste ultime. Ok, sto di nuovo parlando come un vecchio rompipalle, ma in fondo scartabellando un po' di vecchie foto che uscivano dallo scatolone consumato, mi sono reso conto che la data di alcune di esse era "1978" (in quel caso "19780000_liceo_aq", ve l'ho già detto che catalogo tutto, compreso i biglietti dei mezzi con cui ho viaggiato...) e ho deciso di mettere un grosso e intero rotolo di nastro adesivo da pacchi a quello scatolone. Non servirà a molto, ma forse la prossima volta che mi verrà in mente di metterci le mani dentro avrò più difficolta a farlo e mi preserverò da quegli strani sbalzi d'umore che alcuni tuffi nel passato sono in grado di regalare improvvisamente.
La giornata di ieri si è conclusa con una sana (...insomma) cena di pesce in compagnia del Guru (uomo di poca fede...), nonostante il fermo biologico e tutto il resto. Manca la documentazione fotografica, ma forse l'impegno nel cercare di non lasciare nulla nei piatti ci ha fatto dimenticare questo piccolo dettaglio. Tra l'altro erano mesi che non passeggiavo a quell'ora tarda sulla riviera in mezzo alla folla che la popola in questo periodo dell'anno, vedi a volte il caso? Devo ancora decidere se i Guru portano sfiga o portano fortuna, come per tutte le cose e come ho già detto altrove "gli elementi a disposizione non consentono analisi" (F. De Gregori, 1989).
Le foto non c'entrano nulla con il contesto, come al solito. O meglio, non c'entrano "quasi" nulla. La prima in alto è stata scattata intorno all'1984, quando avevo ancora gli occhiali a specchio rotondi. La seconda ha qualcosa a che fare con la cena di ieri sera. La terza è un giochetto che ho imparato sui giornali di enigmistica e ha qualcosa a che fare con la nota esclamazione che qualcuno sicuramente si lascerà sfuggire qualora sia arrivato a leggere fino in fondo questo post davvero "pigro"...

Commenti

Anonimo ha detto…
il guru porta sfiga
try to understand ha detto…
ah, ecco... un giorno forse capirò tante cose che altri hanno capito tanto tempo fa. GurAZZO, io avevo avuto l'impressione che tu portassi fortuna :-)

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