Signor capitano che ci vuoi far...

Si, lo confesso, ogni volta che esco con un qualcosa di galleggiante, sia esso un gommone, una barca o un materassino gonfiabile, mi prende una specie di quasi angoscia, che non so ben definire. Ok, forse "angoscia" non è il termine esatto, ma io e la lingua italiana facemmo a pugni una trentina di anni fa e, da allora, non ancora son riuscito a prendermi la rivincita. Comunque, ce ne sono tanti di motivi per andare in mare e ci sono anche giorni in cui sarebbe meglio non farlo, però come si fa a perdersi una rituale processione sul mare? Sono anni che vivo qui, sono altrettanti anni che ne seguo i dettagli e le sfumature, diverse di anno in anno, particolari e dettagli che spesso sfuggono, se non li osservi attentamente. Ma anche dettagli che non condividi con altri, semplicemente perchè servono solamente a sè stessi. La sapete sempre la storia, no? Ci sono molti posti in cui conservare i propri ricordi, io scelsi un paio di scatoloni, quelli di cui vi ho già parlato, per mantanere in qualche modo quelli che non mi andava andassero persi, i due famosi scatoloni, quello dei ricordi e quello delle cose/occasioni perdute. Non ho mai avuto voglia di crearne un altro, di scatolone, perchè i due che ho menzionato sono sufficientemente ingombranti da occupare tutto lo spazio che ho a disposizione per le cose non "di tutti i giorni". Ho gettato, o forse ho provato a farlo, i pensieri che avrei voluto non far riemergere più, nel mare, tanto ce l'avevo vicino casa. Per anni sono rimasti lì, galleggiando tra le onde, poi sono andati a fondo, inesorabilmente, ma con mio apparentemente grande sollievo. Quello che va a fondo poi va sulla sabbia, quello che va sulla sabbia poi scende sotto la sabbia, si disintegra, si trasforma e diventa parte di quei sedimenti minerari con i quali spesso facciamo funzionare anche le automobili che guidiamo...
Ieri ho fatto un po' di pulizia, ho rispolverato qualche vecchia foto, ho buttato via qualche vecchio biglietto ferroviario, ho eliminato qualche vecchio boarding-pass aereo, insomma, non sono ancora in ferie, ma mi serviva qualche ora di sano "non-far-nulla" e di far finta di pensare a "quanto-erano-belli-i-vecchi-tempi". Ma ogni azione ha la sua reazione uguale e contraria e ogni scavo ha le sue difficoltà, un po' come quando uno cerca il petrolio e punta una trivella, scava sempre più, ma a un certo punto trova qualcosa di spaventosamente duro. Uno strato impenetrabile, quasi da lasciar perdere. Invece no, basta montare la giusta punta, intestardirsi e aumentare la velocità di rotazione. Alla fine lo superi quello strato, perfori la roccia come se fosse burro, aspetti che esca il petrolio. No, non è andata così. oggi. Ho sentito solo una folata di vento puzzolente e mi sono un po' rammaricato di questo. Però forse è meglio così, oggi non avevo voglia di trovarlo, il petrolio, in fondo posso aspettare ancora un po'. Mi sono seduto ai bordi del pozzo, ho preso una sigaretta... però che strano, non c'era il vecchio pescatore a passarmela, anzi. Il vecchio mi guardava da lontano e mi faceva strani cenni, come se volesse avvisarmi di un pericolo. Mah! Ho pensato che forse è quasi ora di consigliargli un bravo specialista, forse ha qualche problema di testa, vista l'età. Ho tirato fuori l'accendino, ho fatto ruotare l'innesco, come sempre, appena in tempo per realizzare con terrore una cosa, sempre seduto al bordo del pozzo, cioè che non avevo di certo trovato il petrolio, ma quello che usciva dal foro di trivellazione era semplicemente una delle tante possibili cose in cui si trasformano i detriti seppelliti sotto la sabbia, il metano... (BUM!)
Sono andato a scomodare Ernesto Testa, Eros Sciorilli e persino Iva Zanicchi, per trovare le parole sufficienti a fornirmi un titolo che non c'entra nulla con il post. Le foto non c'entrano "quasi" nulla, ma oramai sto diventando un maestro nell'allungare un brodo fatto di ingredienti sempre più triti e ritriti... Cosa c'entri il cigno non lo so neanch'io, però non è comune incontrarlo e, in fondo, mi aveva pure salutato, a modo suo.

Commenti

Anonimo ha detto…
un bacio e un saluto :)

Post popolari in questo blog

Indeterminazione

First we take (a) Manhattan...

Polvere...