Chicago addio...
Nel girare per le strade di questo luogo, nel poco tempo libero a disposizione, non ho perso la sana abitudine di perdermi, anche se non è stata cosa facile. La monotonia dei grattacieli, la presenza di un punto di riferimento acquatico e l'abbondanza ridondante di segnaletica, rendevano difficile l'impresa. Eppure ci sono riuscito lo stesso, cercando di vedere se per caso comparisse Spiderman su una delle carrozze della metropolitana sopraelevata di questa città (sì,
per quanto venga descritta come New York, quella delle riprese del film è proprio Chicago, IL). No, non l'ho trovato Spiderman, così come sarei sicuro che non arriverebbe Superman se cadessi sbadatamente dalle cascate del Niagara. Ho trovato solo molti ragni e una discreta quantità di traffico. In compenso non ho resistito alla tentazione di ascoltare un po' di blues suonato da qualche band di colore, cosa che mi è riuscita abbastanza facilmente. C'era tutto, c'erano i tavoli incrostati, c'era la birra, c'era il consueto contorno di foto "storiche" e c'era pure l'ambiente fumoso che mi aspettavo. Ovviamente c'era anche la band, anzi, ce n'erano ben 2 che si alternavano e che suonavano davvero bene. L'atmosfera in questi casi si crea facilmente da sola oppure da sola esiste nelle nostre teste, forse non è detto neanche che si crei, forse a volte ce la immaginiamo solo per pensare che ci stiamo regalando qualche momento di sano benessere o quant'altro. Non so ancora se, alla fine della serata, io ne sia stato felice o se la cosa mi abbia lasciato addosso un po' di quel qualcosa che assomiglia ad una vaga sensazione di tristezza, quel qualcosa che a volte si fa strada lentamente, ma inesorabilmente fino ad insinuarsi nel profondo dell'anima, quel qualcosa che poi si trasforma fino ad assomigliare ad un arpione e, per quanti sforzi uno faccia per liberarsi, riesce solo a sentirne di più la presenza. So solo che ad un certo punto sono andato via facendomi un po' troppe domande oltre il dovuto, così tante da non farmi capire quello che mi
diceva il tassinaro vietnamita, ah, si! "Everithing ok tonight, Sir?" - "Yes, almost everithing, my friend, but the chiacchiers are ported away by the vent...". Si, ero un po confused o confounded, aiuto amiche angle! Nell'inno nazionale britannico ci sono tutte e due le parole, ma non ne ho mai compreso bene la differenza, non sono sicuro di averne la versione giusta e non sono neanche andata a cercarmela la differenza. Improvvisamente come spesso capita, ho ricordato un'incertezza simile di un po' di anni fa: "ma le camere saranno con il bagno?" - "si, si, non lo vedi? C'è scritto ROOMS TO-LET"...
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Bin, di ai tuoi di non fare cappellate domani, voglio tornare a casa, voglio un piatto di pastasciutta che mi faccia dimenticare l'odore delle salse che mettono sugli hamburger e voglio sentire l'odore della salsedine che mi spazzi via questo residuo di odore di umidità dolciastra di acqua di lago con contorno di profumo mieloso dei bar del centro congressi e dei centri commerciali di qui! Per ora, in fondo, non chiedo altro...
Commenti
Comunque si, è proprio tanto americana quella città...
Leggiti soprattutto il viaggio al polo del freddo. Semplicemente S-T-U-P-E-N-D-O!
Ciao!!!
TheSwon
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