Chicago addio...

Si, avevo già scritto un titolo simile e me lo avevano già detto che era "Lugano", ma io a Lugano non ci sono mai andato e così saluto uno ad uno i posti (o i luoghi, che non sono la stessa cosa) su cui pianto la bandierina virtuale. Tra un po' di ore sarò di nuovo su uno di quegli aggeggi che in poco tempo ti portano allegramente qua e là e tra poche ore avrò di nuovo lasciato un posto in cui non so se e quando tornerò. Magari non ci tornerò mai più, forse questa è stata la mia unica occasione di passare sulle rive meridionali del lago Michigan, un lago che sembra un mare. Ve l'immaginate lo stupore dei primi esploratori che, assaggiandone l'acqua avranno detto: "ma che strano, un mare povero di sodio, un giorno ci faremo una famosa acqua minerale...". Ok, scusate, sto uscendo un po' dal seminato, ma in fondo non c'è un vero seminato e, in fondo, a quest'ora la mente genera solamente mostri, soprattutto quando la valigia ti aspetta per essere sistemata e riempita e tu non hai nessuna voglia di rimettere tutto quello che ti appartiene ordinatamente a posto e, soprattutto, sapendo che comunque tu la metta, qualcosa dimenticherai nella stanza d'albergo o sul taxi o all'aeroporto e che, comunque, una parte di te la lascerai consapevolmente o inconsapevolmente tra le strade di ogni luogo visitato per forza o per piacere.
Nel girare per le strade di questo luogo, nel poco tempo libero a disposizione, non ho perso la sana abitudine di perdermi, anche se non è stata cosa facile. La monotonia dei grattacieli, la presenza di un punto di riferimento acquatico e l'abbondanza ridondante di segnaletica, rendevano difficile l'impresa. Eppure ci sono riuscito lo stesso, cercando di vedere se per caso comparisse Spiderman su una delle carrozze della metropolitana sopraelevata di questa città (sì, per quanto venga descritta come New York, quella delle riprese del film è proprio Chicago, IL). No, non l'ho trovato Spiderman, così come sarei sicuro che non arriverebbe Superman se cadessi sbadatamente dalle cascate del Niagara. Ho trovato solo molti ragni e una discreta quantità di traffico. In compenso non ho resistito alla tentazione di ascoltare un po' di blues suonato da qualche band di colore, cosa che mi è riuscita abbastanza facilmente. C'era tutto, c'erano i tavoli incrostati, c'era la birra, c'era il consueto contorno di foto "storiche" e c'era pure l'ambiente fumoso che mi aspettavo. Ovviamente c'era anche la band, anzi, ce n'erano ben 2 che si alternavano e che suonavano davvero bene. L'atmosfera in questi casi si crea facilmente da sola oppure da sola esiste nelle nostre teste, forse non è detto neanche che si crei, forse a volte ce la immaginiamo solo per pensare che ci stiamo regalando qualche momento di sano benessere o quant'altro. Non so ancora se, alla fine della serata, io ne sia stato felice o se la cosa mi abbia lasciato addosso un po' di quel qualcosa che assomiglia ad una vaga sensazione di tristezza, quel qualcosa che a volte si fa strada lentamente, ma inesorabilmente fino ad insinuarsi nel profondo dell'anima, quel qualcosa che poi si trasforma fino ad assomigliare ad un arpione e, per quanti sforzi uno faccia per liberarsi, riesce solo a sentirne di più la presenza. So solo che ad un certo punto sono andato via facendomi un po' troppe domande oltre il dovuto, così tante da non farmi capire quello che mi diceva il tassinaro vietnamita, ah, si! "Everithing ok tonight, Sir?" - "Yes, almost everithing, my friend, but the chiacchiers are ported away by the vent...". Si, ero un po confused o confounded, aiuto amiche angle! Nell'inno nazionale britannico ci sono tutte e due le parole, ma non ne ho mai compreso bene la differenza, non sono sicuro di averne la versione giusta e non sono neanche andata a cercarmela la differenza. Improvvisamente come spesso capita, ho ricordato un'incertezza simile di un po' di anni fa: "ma le camere saranno con il bagno?" - "si, si, non lo vedi? C'è scritto ROOMS TO-LET"...
Bin, di ai tuoi di non fare cappellate domani, voglio tornare a casa, voglio un piatto di pastasciutta che mi faccia dimenticare l'odore delle salse che mettono sugli hamburger e voglio sentire l'odore della salsedine che mi spazzi via questo residuo di odore di umidità dolciastra di acqua di lago con contorno di profumo mieloso dei bar del centro congressi e dei centri commerciali di qui! Per ora, in fondo, non chiedo altro...

Commenti

ricky ha detto…
hai visto come è ameriggana Chicago?? sul momento mi aveva un pò scandalizzato la sua americanità, ma nei miei ricordi ora rimane... mah, forse addirittura anche un pò bella! Ma la foto... sei stato mica alla house of blues??
try to understand ha detto…
non feci in tempo ad andare alla House of Blues, questo posto era il "Kingston Mines", il blues era appetibile e la birra scorreva a fiumi (con l'euro a 1,40 poi, puoi immaginare).
Comunque si, è proprio tanto americana quella città...
ilmioprofumo ha detto…
sai che non avevo notato questa cosa del tuo blog, l'immagine di sfondo sembra la torre del comune di Pescara
Anonimo ha detto…
Ciao Try, sempre in tema di viaggi voglio suggerirti questo sito: http://www.wideview.it/travel/menu_italian.htm

Leggiti soprattutto il viaggio al polo del freddo. Semplicemente S-T-U-P-E-N-D-O!

Ciao!!!

TheSwon

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