Intermezzo (ostriche!)

Hai ragione, Fa', gli ultimi post "culinari" alla fine hanno fatto venire fame anche a me e dovrò pormi anch'io il problema di come smaltire l'eccesso di calorie accumulate durante gli ultimi giorni. In fondo in questa stagione le uniche occasioni che non mancano sono quelle nelle quali tipicamente ci troviamo costretti, a volte nostro malgrado, ad approfittare dei piaceri della tavola. Continuo a chiedermi se sia il caso di accettare inviti di questo tipo durante tutto l'anno oppure se selezionare la partecipazione a quei periodi in cui le temperature esterne siano al di sotto dei 35 gradi. Lo sapete, no? Le solite regole formali impediscono di andare con i pantaloncini e gli infradito in alcune occasioni e quando il termometro sfiora i 45 gradi, non c'è tessuto fresco che tenga e la sauna norvegese gratuita è assicurata. Comunque alla fine è andata, ne avrei anche altre di foto, ma comincerei a condirle con il consueto sproloquio relativo alle scelte dei luoghi per le occasioni importanti, alla validità delle promesse nel corso degli anni e al significato delle fotografie, a volte ingiallite e sbiadite, riviste dopo un decennio o più. No, amici, stavolta mi fermo alle ostriche, che peraltro facevano parte di un gradevole antipasto e che inoltre venivano portate ben chiuse, come non mi capitava di vedere da tempo. Perchè mi fermo alle ostriche? Forse perchè alla fine ho esagerato con questi simpatici molluschi e ho vissuto una delle notti più popolate di incubi dei miei ultimi 10 anni, però ne è valsa la pena, in fondo erano buone e in fondo rappresentano abbastanza bene quello che penso su alcune cose della vita, di quelle che all'esterno appaiono grossolanamente amorfe e spigolose, ti fanno dannare per aprirle, ma alla fine ne assaggi il contenuto con gusto e soddisfazione. Certo, uno dovrebbe anche avere il coraggio o la disciplina necessari per evitare di farne indigestione, ma in fondo non si può programmare e prevedere proprio tutto, un po' di sana sorpresa ce la dobbiamo sempre riservare, no?
Ah, qualcuno si chiederà come mai il titolo del post sia "intermezzo", beh, vi confesso che non lo so neanche io. Probabilmente un senso c'è, un senso nascosto in un fugace viaggio di poco meno di 2 ore in una nota città vicino alla mia. Non vi dico neanche quale sia, dal momento che le foto valgono più di mille parole e che ne avevo già parlato a lungo qualche tempo fa. Non è che ci fosse una ragione particolare per andarci e non c'era neanche una meta precisa da raggiungere. In fondo mi sono accontentato delle solite mete da turisti e, infatti, ne ho incontrati a frotte un po' dappertutto. In fondo si trattava di uno dei viaggi più banali che un abitante delle mie lande possa affrontare, un viaggio per certi versi ordinario e scontato, senza troppe difficoltà (se non quelle legate al traffico) e apparentemente senza le emozioni forti derivanti da mete più avventurose. Eppure un po' di avventura, per quanto solo immaginaria, alla fine la si trova sempre. Ho provato a fermarmi per ricordare quante volte fossi venuto in questa città, quante volte per lavoro, quante volte di passaggio e quante volte per puro "turismo". Tante, forse anche troppe, eppure non c'è mai fine al troppo, soprattutto quando gli occhi vedono apparentemente sempre le stesse cose, molte delle quali affascinanti nella loro sontuosità e alcune delle quali avvilenti nella loro ordinarietà, ma sono quelle solite cose che guardi cercando di ricordare come le avevi viste prima come le avevi viste 1, 5, 10, 20 anni fa... Eh, sono i soliti tuffi nel passato, quelli da cui è difficile immunizzarsi, perchè è inevitabile ritrovarsi a guardare il presente con lo sguardo di ieri o anche dell'altroieri, perchè l'unico modo per far finta di guarire dai ricordi, ammesso che uno voglia farlo, è quello di evitare di andare due volte nello stesso posto, di guardare due volte le stesse immagini e di sentire due volte gli stessi profumi.
Potevo esimermi dalla cucina locale? Certo che no, considerando che una delle cose che non manca da queste parti è un corposo assortimento di ristoranti più o meno buoni. Ore 12:30, telefonino alla mano e chiamata di rito all'amico lontano che conosce praticamente tutti i posti d'Italia (e credo nel mondo) dove valga la pena fermarsi. Mi risponde assonnato e mi copre di amichevoli improperi... avevo dimenticato che stava "soggiornando" per un po' in terra statunitense e, per di più, nella West Coast. Vabbè, un amico è un amico e alla fine mi indirizza adeguatamente sia verso il locale "giusto", sia verso un'amena località dove tutti prima o poi siamo stati indirizzati. Ne valeva la pena, l'antipasto era favoloso, la carbonara sublime e i saltimbocca ancora meglio. No, non vi parlo del dolce, del caffè e dell'amaro. L'ho detto un post fa, ogni cosa a tempo debito.
Fine della giornata e rientro alla base? Yes, basta così per oggi, però mi viene una tentazione diabolica, una di quelle tentazioni imperdonabili e alle quali non sai resistere. C'era un posto di quella città che non avevo mai visto e di cui avevo sentito parlare anche troppo, - "dai fido navigatore, portami lì" - "ok, ci sarai in 0,14h". E' un po' diverso da come me lo avevano descritto, forse anche a causa di alcuni adattamenti strutturali dovuti al peso di quei simpatici oggetti di ferro raffigurati nella foto. Chissà se avrebbe senso un'analisi statistica sull'utilità di quegli oggetti ai fini dello scopo per cui i rispettivi proprietari li hanno agganciati lì? Basterebbe l'oggetto di ferro a decidere il futuro o sono altre le variabili in gioco? Basterebbe un'analisi univariata a risolvere il problema o neanche una multivariata ci darebbe le risposte giuste? Non ci torno più su quel ponte, questo è poco ma sicuro...

Commenti

Anonimo ha detto…
ammazza che luce!!! ma a roma e' ancora estate!
arrivoooo...
Anonimo ha detto…
non sono anonima. sono io!!!
try to understand ha detto…
Nei giorni successivi c'è stata qualche nuvola, ma ora sembra che vada tutto bene :-)
Il 21 atterro a Fiumicino (spero)...
Elena ha detto…
Io non andrò mai su quel ponte!!Non fosse altro perchè ogni ragazzina infatuata di scamarcio mi ha chiesto, subito dopo aver chiesto conferma del fatto che il mio ragazzo fosse davvero di Roma, se eravamo andati a mettere i lucchetti sul ponte?Ma si può??Io odio queste cose..va bene i soldi nella fontana di trevi, e tante piccole scaramanzie, ma potevamo vivere senza lampioni che cadono nel tevere causa lucchetti e vandali che vengono odiati perchè in un raptus (comprensibile) con un paio di cesoie tagliano tutto!!Ma vi immaginate la soddisfazione di quel tipo? L'anti cupido! Forse sono solo troppo poco romantica..
un bacio
ilmioprofumo ha detto…
1) le ostriche sanno essere anche peggio dei peperoni la sera.

2) vedo con piacere che è stato riorganizzato ponte miglivio.

2.1) se ti fai una passeggiata inizi a notarli anche sul ponte d'annunzio!

3) ho un mal di testa allucinante, inizio a stressarmi quando guido e ci sono troppi tir

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