Acqua alle papere

Uno dei modi migliori per buttare il proprio tempo è quello di andare in un parco pubblico provvisto di laghetto, con una buona scorta di pane avanzato o di biscotti. Poi basta solamente sedersi sullo steccato o su una panchina e tirare nell'acqua, molto lentamente, i pezzetti di pane o i biscotti, osservando le varie specie di volatili che si avvicinano, ovviamente ben felici della (per loro) grazia di dio che proviene inaspettatamente e senza fatica. In tutto questo si possono anche notare alcune variazioni sul tema, ad esempio possiamo notare che le oche (con il becco a punta), in genere, sono più rapide ad arrivare. Le anatre (quelle col becco appiattito, tipo "paperino") arrivano più defilate e timide e cercano di beccare qualcosa prima che le oche, solitamente più aggressive, le attacchino. Ci sono poi i cigni, con il loro movimento elegante e regale che non disdegnano un fugace e superbo passaggio, tanto per non essere da meno. Ci si possono passare anche pomeriggi interi, così, svuotando la mente dai più vari pensieri che la affollano. Tuttavia vi è un rischio, in tutto questo. Per qualche motivo, tenere la mente sgombra, a volte, permette ad una serie di immagini che credevamo dimenticate di riemergere, in maniera subdola e inesorabile. Ero qui proprio oggi, non avevo molto pane, per fortuna, ma la giornata autunnale e i colori intorno mi hanno fatto compiere uno di quei tuffi all'indietro che, imprevedibilmente, possono portare ad un atterraggio morbido sulla gommapiuma oppure ad un duro impatto su ricordi più duri del cemento. Ho lasciato il pane a due bimbi che erano sul bordo del laghetto, ho salutato i loro genitori e sono andato via. Era ora di tornare a casa, per mettere un po' di ghiaccio sul bernoccolo che mi ero appena fatto.

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