L'uscita dal porto

Ecco, chi è andato qualche volta in barca lo sa certamente meglio di me, quanto sia importante valutare bene le condizioni meteorologiche prima di uscire dal porto per affrontare il mare aperto.
Solo soletto ho preso la barca di mio fratello (in realtà è una noce di cocco, ma a lui piace chiamarla così) e ho deciso di affrontare le onde in una giornata ventosa. La foto che vedete qui, doveva essere in realtà una prova per trovare l'esposizione ottimale, salvando il resto della scheda per le foto al largo... e poi ero un po' emozionato, in fondo era la prima volta che prendevo il mare da solo, nonostante io non abbia poche primavere alle spalle, dal momento che i miei soliti "compagni di viaggio" erano tutti affaccendati in altre problematiche familiari e non.
Il resto è storia! Le onde che ho trovato a qualche centinaio di metri dall'uscita del porto erano semplicemente spaventose, avevo paura di mettere la barca di traverso per tornare indietro (mi hanno insegnato che è il modo migliore per ribaltarla) e, ciliegina sulla torta, si era anche spento il motore!. All'inizio della giornata mi sentivo come il protagonista di una nota opera di Hemingway, di fronte alle onde ho pensato seriamente di fare la fine del capitano Achab. Fortunatamente il motore, dopo vari e faticosi tentativi, è ripartito, lentamente sono riuscito a prendere il coraggio a due mani (quello necessario per invertire la rotta, tenendo lo scafo di traverso il meno possibile) e, prua verso l'imboccatura del porto, sono tornato di corsa ad ormeggiare la noce di cocco.
Perchè vi racconto questo? Perchè ho avuto paura e mi sono anche andato a cercare personalmente i motivi per averne...
A che cosa ho pensato mentre risalivo il fiume verso gli ormeggi? E' troppo lunga, ve lo dirò con un altro post, quando mi riprenderò...

Commenti

try to understand ha detto…
E' stato il contrasto tra la calma del porto e l'avversità del mare che mi ha fatto più paura, in realtà. Poi il guaio di chi ha vissuto da sempre in un posto di mare è che lo guardi sempre con troppo rispetto... e in questo caso avevo dimenticato il concetto, prima di uscire.
Com'è che lì piove e fa freddo? Qui c'è un sole magnifico e siamo ancora tutti con le maniche corte. Uscirò ancora, più tardi, ma certamente non in barca, almeno non oggi.
Ti confesso una cosa, un po' di anni fa mi piaceva uscire con la pioggia. La città era costantemente deserta, piena di macchine, ma deserta di persone (tranne qualche matto come me). Mi dava la sensazione di tornare ad una antica storia sentimentale, quando per uscire con quella che pensavo fosse la donna della mia vita (ah! l'adolescenza...) si sfidava il vento, la pioggia e, qualche volta, anche la neve.
Se ti chiedo come stai, sono indiscreto?
Sorrisi piovosi o soleggiati, scegli tu.
try to understand ha detto…
Il vento è arrivato anche qui e posso reinviarti il bacio irruento molto volentieri, se gradito.
Però lo potevi accettare l'invito a cena. Un vero amico, soprattutto se di vecchia data, non dovrebbe avere nessun problema a capire un eventuale disagio, non credi? Mi fa piacere che ti senta meglio, ma mi piacerebbe che tu non cancellassi il tuo blog, penso che in fondo ti sia stato anche utile. A meno che il rileggerlo non ti crei imbarazzo o la sensazione di aver scritto cose che non volevi. Ma questo lo sai solo tu, ovviamente. Il mio continuerà a contenere frasi e foto un po' alla rinfusa e, comunque, qui ci sarà sempre un posto d'onore per te, sempre se ti andrà ancora di scrivermi qualcosa o di commentare qualcuno dei miei post più o meno vacui... Certo che è buffo, affezionarsi ad una "sconosciuta", non trovi?
Sorrisi affettuosi.
try to understand ha detto…
Buon giorno e buon Lunedì anche a te. Nella lista dei luoghi comuni c'è anche il mio condiviso odio per il Lunedì. Ma tant'è, c'è anche questo giorno e vedremo di farlo passare nel migliore dei modi...
Ma sei proprio sicura di essere così arida come dici?
Sorrisi dubbiosi

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