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Pensieri senza parole

Per una serie di motivi che sarebbero troppo lunghi da spiegare, questo è stato il mio ultimo viaggio fuori regione per i prossimi 3-4 mesi, tra l'altro è stato un viaggio non per lavoro e neanche per piacere. Con questo non voglio dire che non sia stato piacevole, in fondo mettermi in macchina, in treno, in aereo o in vaporetto per me è sempre un'attività che mi riempie di emozioni svariate e contrastanti. Comunque, per non divagare oltre il necessario, questa volta andavo dalle parti di Fiumicino per accompagnare chi partiva e ovviamente tra i tanti pensieri che giravano dentro la mia testa, restava anche un po' di spazio per una puntina di invidia. Invidia che è notevolmente aumentata nell'atrio di quell'aeroporto, alla vista di tutte le persone pazientemente in fila ai banchi del check-in e della sicurezza. Quante volte sono partito e tornato? Ne ho perso pure il conto, ma ve l'ho già detto, non sono mai riuscito a districare l'intreccio della ben nota metafora tra il viaggio materiale e il percorso che ognuno di noi fa nella propria vita. Depressione pre-natalizia? No, non vorrei usare una definizione diagnostica così precisa, riprendo ancora quello che dice Mawiapia, aggiungendo che forse è un misto tra sfelicità e stristezza. Al di là di tutte le polemiche pseudopolitiche e pseudoreligiose, questo periodo dell'anno ha un qualche significato per ognuno di noi, almeno di quelli vissuti per almeno i primi 20 anni in terra patria. Ma forse faccio come al solito un estrapolazione generale di un fatto personale, forse proietto verso gli altri le sensazioni che mi vengono in mente volta per volta...
Il ritorno da Fiumicino è stato piacevole, il piatto che vedete, e che in realtà appartiene a un altro contesto, è simile a ciò che c'era quel giorno tra le tante cose su un bel tavolo apparecchiato e almeno questo mi ha ripagato della stranissima sensazione di vuoto che avevo provato negli istanti precedenti. Ma d'altronde è così, si parte e (di solito) si torna attraverso strade più o meno lunghe. Un buon pranzo o una buona cena sono sempre un piacevole intermezzo tra una fermata e l'altra, quando ce n'è tempo. Anche una sigaretta? Si, anche quella, soprattutto per quello che avevo già detto, perchè forse potrò smettere di fumare solamente quando smetterò di pensare. Volete il motivo da cui è scaturito questo post oltremodo farneticante? Non c'è un vero motivo, il Guru mi aveva chiesto molto timidamente di "scrivere qualcosa", io in effetti avevo voglia di scrivere qualcosa, ma i miei pensieri in questo periodo sono più confusi del solito. Quello che volevo evitare era di scrivere un post troppo natalizio, ce ne sono fin troppi in giro e sono anche molto ben fatti. Non volevo neanche mandare i canonici auguri via blog, per quelli preferisco i soliti bigliettini postali, la solita email circolare e, quando possibile, la voce diretta. Però vagando su internet ho trovato un disegno che non so definire. Non so se sia bello, non so se sia brutto, non so se sia così così... Non so più neanche che tipo di emozioni veramente mi susciti, però in qualche modo mi ha colpito e spero di non aver infranto nessun diritto d'autore nel copiarlo qui.

Commenti

Anonimo ha detto…
oltre alla barca di cui sotto..il dottorAZZO viaggia pure in mercedes...
a bè.:-)
Anonimo ha detto…
che bella cosa il viaggio...........io amo viagiare,lo farei x tutta la vita........riempie d emozioni
tra 9 giorni parto
siiiiiiiiiii
un bacione
daygha

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