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Visualizzazione dei post da 2009

First we take (a) Manhattan...

Quiz a premi: chi mi ha ispirato il titolo del post? Ero partito per scrivere qualcosa, ma poi ho virato verso altro proprio in base al titolo che ho scelto. Sapete come si fanno i cocktail, vero? Al di là di chi abbia la fortuna di essere completamente astemio, penso che ognuno di noi abbia il suo preferito, scelto con cura dopo averne provati tanti, dopo aver subito anche, a volte, alcuni degli effetti collaterali più conosciuti di alcune di queste miscele che, soprattutto se non ben preparate, possono davvero far danno. Io ho il mio, ovviamente, a cui mi sono affezionato e dal quale difficilmente mi discosto, se non per qualcosa di molto simile, vero Fabio? Ci pensavo oggi, durante uno dei soliti ritorni in parte funestato dalla solita sfortuna che mi riservano i viaggi non effettuati con la mia fida Marea dorata. La storia è sempre la stessa, prenoti (o ti fai prenotare) i treni, scopri che la coincidenza a Milano ce l'hai dopo soli 15 minuti e, come per incanto, il primo treno

Intermezzo

Ci sono mattine in cui uno si sveglia più presto del solito e passa un po' di tempo a decidere se alzarsi dal letto e fare le solite cose, barba compresa, oppure passare qualche altro istante con sè stesso, si, perché ce ne sono sempre meno di momenti nei quali ci si può perdere nel labirinto delle sensazioni attuali filtrate e influenzate dagli eventi e dalle esperienze del passato. Lo so che lo sapete tutti che è così, che non esistono gesti o azioni che non vengano in qualche modo modificati da ciò che abbiamo già vissuto, nel bene e nel male, ma a volte vien voglia di far finta che non sia così, che almeno per un attimo si possa cancellare l'esperienza e guardare tutto con l'ingenuità dei tempi della scuola elementare. Si, lo so bene che il balcone era diverso, la casa era un'altra, i suoni e gli odori del tutto altri, ma un tentativo andava fatto lo stesso. Con quali risultati? Difficile dirlo, anche perché il risultato dei miei tuffi all'indietro, carpiati e n

Aperto per ferie...

A volte mi chiedo se sia necessario andarci, in ferie. E soprattutto mi son sempre chiesto perchè ci si debba andare proprio tra luglio e agosto, quando ci vanno tutti e quando anche i vari Passanti di Mestre e le varie Circonvallazioni Orientali e Tangenziali Est non riescono a smaltire l'orda dei neoprofughi del (?) divertimento. Ci pensavo oggi e l'ho scritto domani, ma lo pubblico con la data cambiata, perchè in realtà avrei voluto pubblicarlo allora, questo post. "Il sonno della ragione genera mostri", vero? Ma mi sa che è anche vero che una "ragione" troppo sfruttata rischia di generare l'intero esercito dei demoni dell'Inferno... Non ho scritto molto, ultimamente, è vero. Forse è stato anche un bene, visto che in estate non si riesce ad avere la lucidità sufficiente per evitare banalità e stupidaggini, però poi mi son detto che, in fondo, anche quando sono lucido (si, ma *quando*, sono lucido?) la razionalità non abita in questo ameno luogo. Q

Torino, via Linate, Centrale FS, annessi e connessi...

Era inaspettato questo viaggio, uscito fuori all'improvviso come un apparentemente piacevole pesce d'aprile, però ovviamente non mi dispiace farlo. Come tutti avranno notato, da Nord a Sud, il tempo non è dei migliori, almeno se uno è in cerca di un po' di sole per riprendersi da quello stato di torpore che solitamente accompagna la Primavera. Ok, direte voi, non si può avere tutto dalla vita e il tempo non possiamo scegliercelo noi, ma volete mettere il gusto di lamentarsi un po', così, tanto per fare? E' un viaggio su mezzi di trasporto disomogenei, questa volta, diciamo che, sceso dall'aereo, sto approfittando delle due ore che separano Milano da Torino per scrivere qualcosa qui sopra, un po' per farmi passare il tempo, un po' per evitare di addormentarmi dopo la levataccia di oggi. Mi guardo un po' intorno, cerco di ricordare se io abbia mai percorso questa tratta e per ora non mi viene in mente nulla. Certo, l'ho già detto, il tempo non è un

... ho tante cose ancora da raccontare (per chi vuole ascoltare)...

C'è sempre un momento nel quale ci si chiede cosa farne di una creatura pseudoletteraria creata per caso in un momento casuale e sviluppatasi nel corso dei mesi e degli anni in maniera a volte incontrollabile. Si, perchè c'è sempre almeno un momento in cui si fa un salto indietro a rileggere le cose scritte, per cercare di trovarci le stesse emozioni provate durante la scrittura e per capire quale fosse stata la spinta stessa che ne determinava la stesura. Certo che l'aiuto delle date è sempre fondamentale, soprattutto quando le stesse siano ricorrenti. Le date sporadiche invece hanno un non so che di misterioso, a volte, e di imponderabile. Però non volevo fare una dissertazione sul significato postumo dei post (che bel gioco di parole, eh?) pregressi, era solo un modo per condividere un dubbio con gli amici che di tanto in tanto passano di qua. Negli ultimi anni ho letto diversi altri blog, molto interessanti, molto impegnati, molto aggiornati e molto scritti bene. Ho un

Pensieri...

Di nuovo a Napoli, in fondo in Campania ci vado almeno una volta l'anno e davanti al Vesuvio almeno ogni due anni. Si, lo so che c'è chi ci va più spesso, ma mi consolo, c'è anche chi non ci va mai, no? Sapete cos'è una cosa che mi manca, a volte? Qualche momento di sana solitudine, che strano, vero? Anche in questo caso c'è chi si lamenta del contrario, ma l'ho già detto in qualche riga di qualche post fa e tra le righe di qualche altro mio testo, l'uomo è un animale che gode nel non essere soddisfatto delle cose che lo circondano, a volte. Comunque è difficile essere soli in una città come questa e nel contesto in cui mi son trovato nelle ultime ore, incontri, persone, addetti, gente, folla, ecc. La stanza d'albergo? Anche quella non va bene, è una solitudine troppo artificiale, troppo chiusa, per certi versi alienante. No, ci sono riuscito in maniera diversa a ritagliarmi un piccolo spazio e l'ho fatto in questo momento, nella solita hall di un so

Tempo a rendere...

Stavo ripensando alle feste quasi passate, ai dolciumi ingeriti, ai saluti e agli auguri fatti. Si, lo so, è un gioco da rompiballe il pensare alle cose andate e alle sensazioni già provate, si, perchè gli ottimisti, i costruttivi e, forse, i vincenti, guardano avanti, non indietro... Chissà perchè pensavo a questo, sarei un ipocrita se dicessi che non faccio un lavoro che mi piace e mi appassiona, lo sarei altrettanto se dicessi che sono insoddisfatto di quello che ho attorno. Davvero non ho motivi per lamentarmi, però lo sapete tutti com'è fatto l' Homo sapiens , vero? Ci può andare tutto bene, possiamo essere al meglio della forma, al meglio dello stato mentale, ma qualcosa di cui lamentarci la troviamo sempre, è una droga, di cui nessuno di noi forse sa fare a meno. Stavo riguardando un po' di foto, oggi. Le solite foto dentro lo scatolone, quelle che lascio lì e non ho il tempo nè il coraggio di passare allo scanner e pubblicare, quelle che in parte sono anche in bianc