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Vento di Ponente...

Avete presente quelle giornate di vento sferzante, nelle quali non hai neanche voglia di uscire di casa? Beh, quelle non sono in genere le giornate o i pomeriggi in cui, impegni permettendo, mi piace fare un giro per i posti vicino al mare, fare due passi sul molo e guardare intorno il mare e il fiume con la loro calma a volte monotona. I venti da Ovest-SudOvest sono peraltro piuttosto strani da queste parti, li senti, non te ne accorgi subito che ci sono, perchè i palazzi ti riparano sufficientemente, finchè resti nelle loro vicinanze. In queste giornate, come ho detto, sarebbe più bello e più comodo restare a casa, al coperto, al sicuro da aria, pioggia, scossoni e notizie... No, dalle notizie no, non c'è riparo. Te le ritrovi addosso, ne cominci ad avere cognizione accendendo la tv lasciata accesa per caso. Ok, spegni, accendi la radio, ma non serve a nulla, ci sono cose che arrivano anche lì. Esci, cominci a pensare che forse è meglio subire un po' di vento e non pensare a nulla, ma ecco d'improvviso il sottile ticchettio del cellulare. Speri che sia un amico che ti manda un messaggino (no, non ce l'ho virgola il gattino, per fortuna ho un avviso convenzionale) e invece no, sono le notizie che stupidamente hai lasciato in "push" per restare aggiornato. Ma aggiornato di che cosa? Delle consuete diatribe economico-politiche? Dell'ultimo flirt tra letterine e calciatori o manager? Delle cose che non vorresti sentire mai? Delle cose delle quali ho deciso di non scrivere quasi mai nulla in questo posto che ho lasciato solamente per far pascolare i miei ricordi e la mia immaginazione? (Ok, d'accordo, un pascolo impervio e a volte arido, ma comunque mio). Capisco il senso del messaggio e premo il tasto "annulla". Due passi sul molo ventoso? Ma si, è sempre un ottimo posto per obliare i fatti a cui non vorrei per il momento pensare, vengo qui, guardo le barche che rientrano, osservo i trabocchi, oramai inutili per quello che era lo scopo iniziale, medito sulla linea dell'orizzonte che in fondo ha sempre il suo fascino. Eppure non ci riesco, oggi, a togliermi dalla testa una serie di domande, ovvie quanto inutili. Continuo a subire il vento e a guardare l'orizzonte pensando a un ipotetico viaggio, lontano, definitivo, che allontani per sempre dal posto nel quale si vive. Vabbè, oramai la frittata è fatta, nonostante io sia tutt'altro che dell'umore per continuare. Chiudo gli occhi, ci avete mai provato? Avete mai cercato un modo per trasformare un'immagine in un'altra, soprattutto cancellare un quadro a tinte fosche nel suo esatto negativo? Immaginate una barca o una nave o un aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto. Avete deciso di andare via non si sa per dove, ma semplicemente via, un bisogno improvviso o ragionato a lungo, un qualcosa dettato da un motivo o da nessuna ragione particolare. Cosa decidete di portare? Dipende da quato state via, direte voi, ma immaginate di andare via per un tempo indefinito e con un mezzo che non vi consenta troppo carico, un po' come i famosi 20Kg degli aerei, a quel punto dovete fare delle scelte inesorabili oppure decidere, una volta per tutte, di lasciarvi ogni cosa alle spalle. Il biglietto è pronto, il volo o l'imbarco sono stabiliti, sapete che verrà il momento di salutare gli amici, i parenti, le persone più care. Già, le persone più care, quelle che in qualche modo potranno essere tristi nel non vedervi più intorno, forse le uniche ad esserlo. Ci sono poche alternative per evitare tutto questo, in fondo uno può decidere di partire senza avvisare nessuno, magari ripromettendosi di mandare una cartolina una volta arrivati. E se lì non ci fossero uffici postali? E se non ci fossero francobolli? E poi, cosa penseranno di noi per averli lasciati lì nel posto che a noi sembrava così brutto? Si, alla fine uno può decidere di portare con sè persone piuttosto che oggetti, senza lasciare recapiti, senza avvisare nessun altro. In fondo se parti per sempre è semplicemente perchè nulla ti spinge più a restare dove sei... Vi potrà restare un fugace dubbio, ma in fondo i vostri compagni di viaggio avevano davvero voglia di imbarcarsi?
Li apriamo gli occhi? Ma si, dai! Il vento c'è ancora, il fiume e il mare sono ancora increspati e la linea dell'orizzonte è ancora lì, orizzontalmente dritta nell'aria salmastra, i pensieri sembrano andati via, per fortuna. Sono ancora contento di essere qui dove sono e gli aerei li continuerò ancora a prendere solamente per lavoro o per diletto. Mi giro appoggiando la schiena alla ringhiera osservo il sole che tramonta tra le palafitte e mi accorgo che qualcuno mi osservava sorridendo, probabilmente da un po'. Oh! Ma non ci posso venire qua senza incontrarlo? Alle volte lo invidio 'sto tizio, però sorrido anch'io, questa volta ha avuto difficoltà ad accendere la sigaretta, con tutto quel vento. Lo precedo prima che lui parli, gli dico che si, l'ho letto il giornale, ho visto la tv, l'ho sentita la radio e che ha ragione lui, non dovrei pensarci. Lui mi guarda ancora come se stesse osservando un ubriaco mi allunga l'oggetto acceso e mi fa: "guarda che lo so, è per questo che sono venuto qui...".

Commenti

Anonimo ha detto…
a me piace il vento, anche quando è freddo.. pulisce l'aria e la luce è nitida
Anonimo ha detto…
pero' la prima immagine l'hai presa da uno di quei libretti dei testimoni di geova, ammettilo. ;)
in effetti anche io c'ho bisogno di mare.
trytounderstand ha detto…
...il mare ce l'ha sempre, un suo fascino, d'inverno come d'estate, in effetti. E il vento sul mare in un pomeriggio di quasi inverno porta via con sè un bel po' di pensieri (o almeno ci prova).
L'immagine in realtà l'avevo usata per l'unica altra volta in cui ho provato a far riferimento a cose reali, ma davvero non so, da dove l'ho presa ;)
Elena ha detto…
A me l'immagine piace un sacco..anche se contrasta con quella del mare d'inverno..Mi manca tanto il mare..dovrò andare a farci un giretto..e magari il bagno di capodanno..
un bacio
Anonimo ha detto…
BUON NATALE :)

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