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Andata, ritorno e andata e, forse, ritorno...


 --> importanti premesse:
  • non ho aggiornato il design del blog, per due motivi, uno legato alla mia pigrizia ben nota e l'altro legato al fatto che quei pochi che mi seguivano erano in fondo abituati a questi sfondi e a queste cornici, che peraltro piacciono anche a me;
  • non ho aggiornato, per ora, neanche i link dei "blog amici", non so se lo farò, in fondo, anche se alcuni non sono più attivi, mi ci sono affezionato;
  • la foto qui a lato è la stessa del primo post di questo blog, era il 14 agosto 2005, giusto "qualche" anno fa;
  • come al solito, e come sono uso anche in altri ambiti, le foto e i titoli spesso non c'entrano nulla con il testo, ma ciò è piuttosto noto a chi mi conosce;
  • per il resto... beh, continuo a scrivere "per me", ma anche e volentieri per chi avesse voglia di leggere, pur essendo io conscio del mio essere un po' come i generatori ad energia eolica...
Bentrovate e bentrovati! Io sto abbastanza bene e così spero di voi.
 
Si, lo so, è un po' che non ci si vede, in effetti sono passati poco più di 9 anni, anzi, per l'esattezza, sono passati 9 anni, 6 mesi, 7 giorni e altrettante notti (lo so, ho copiato) dall'ultima volta che ho trascritto un po' dei miei soliti pensieri, un po' delle mie solite sensazioni e un po' di altre varie amenità in questo mio spazio, virtuale ma non tanto. Mi sono anche detto, alcuni anni fa, che forse era meglio così, però si sa, la voglia di scrivere è un po' come i famosi "certi amori" di una nota canzone di qualche anno fa, che "fanno dei giri immensi e poi ritornano" (A. Venditti, 1991), quindi perchè non fare un altro tentativo, riprendendo da dove avevo interrotto? In effetti non pensavo di tornare quassù - sì, è "quassù", perchè in fondo il materiale finisce in un "cloud", in una "nuvola" - e non so ancora se continuerò a scriverci regolarmente, se magari metterò altre avventure, viaggi, foto, "fogli-di-giornale", per parafrasare una nota canzone (T. Ferro, 2004), oppure semplicemente lo farò di tanto in tanto, magari tra altri 9 anni, oppure se ritroverò la voglia di riaprire questo luogo che in fondo mi piace ancora e che magari a qualcuno o a qualcuna di voi potrà anche far piacere visitare di tanto in tanto.
So anche un'altra cosa, cioè che oramai molte cose sono cambiate da quando aprii questo blog, nel lontano 2005. Negli ultimi anni sono tante le cose che sono divenute obsolete, probabilmente lo è anche questo modo di condividere i propri pensieri nel web. Quelli che oramai chiamiamo "social media" hanno conosciuto una profonda accelerazione e i tempi di reazione sono diminuiti di conseguenza. E' incredibile quanto sia rapida e immediata la possibilità di interagire con i vari post pubblicati sulle diverse piattaforme ed è altrettanto evidente quanto gran parte di quelle interazioni finiscano per spegnersi nel giro di ore o giorni, ma quasi mai oltre la settimana.
Non nego che tuttavia, pur considerando l'evanescenza di quel mondo, anche lì ho avuto il piacere della conoscenza di nuove amicizie che ringrazio ancora per la loro presenza, magari non diuturna, magari talvolta apparentemente effimera, ma in realtà spesso concreta e piacevolmente gradevole e sincera.
Anche lì, in quei social, non sempre gli incontri sono piacevoli, ma oramai l'età e l'esperienza hanno fatto sì che sia sempre meno complicato riuscire ad evitare di ritrovarsi in situazioni, contesti o luoghi che possano creare disagio, pericolo o semplicemente fastidio.
Sì, lo so, sto facendo un discorso da vero boomer, ma i realtà sono anni che mi definisco "fiero" boomer, non fosse altro che per giustificare i miei discorsi quasi da vecchio o le mie passioni oramai degne di un libro di qualche autore veteroromantico (oddio! che significa?).
Quindi, per concludere questo ameno quanto probabilmente inutile post, ho deciso di pubblicare, quasi contestualmente e di seguito, un paio di giornate di viaggio a cui mi aveva riportato la mia antica passione per i treni e per le ferrovie.
Come dite? Il pescatore? Ah, si! E' giusto che ve ne parli. Lui era già in pensione quando ci incontravamo nei posti più disparati e quando ci si sedeva insieme per una sigaretta scacciapensieri, per scacciare i miei, di pensieri. La sigaretta me la offriva lui, sistematicamente, perchè lui è saggio e sa quando la mia mente rischia di andare dove non dovrebbe. Ecco, lui ci sarà ancora, ma ha cambiato lavoro, pur essendo in pensione. Ha deciso di diventare un capotreno in pensione, che mi accompagnerà, se e quando vorrà, nei miei prossimi viaggi.
Ovviamente non mi passerà più la sigaretta, ho smesso di fumare due anni prima del mio ultimo post e anche lui ha smesso di fumare da diversi anni ed è stata un'ottima scelta per entrambi... E quindi? Cosa mi passerà per fermare l'eventuale fiume di pensieri che a volte non argino facilmente? Non lo so ancora, dobbiamo metterci d'accordo, ma qualcosa troveremo, come sempre.
 
Grazie a chi è passato da qui e a chi vorrà passarci ancora.
A presto, forse.

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