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Don't cry for me Taormina... (AZ-1756)

Ve la risparmio, questa volta, la pappardella relativa alla paura dell'aereo, agli aeroporti affollati e a tutto il resto. Però c'è da dire che il posto dove mi sono fermato stavolta, sempre per le canoniche 72 ore, merita davvero di essere rivisto con più calma e attenzione. Al di là di tutte le possibili considerazioni e luoghi comuni relativi alla bellezza delle coste siciliane, alla limpidezza del mare, alla maestosità dell'Etna, quello che a volte prende i soliti fessi come me è un misto di ammirazione e timoroso rispetto, sopita (neanche tanto) nostalgia e silenziosa malinconia. Ecco, questa è stata una delle volte in cui mi è dispiaciuto dover ripartire, avrei davvero voluto restare più a lungo per esplorare la costa, per parlare con i pescatori sulla riva, farmi dire che tipo di esca usavano e che tipo di attrezzatura andasse meglio per quei fondali. Magari avrei provato a pescare anch'io, tanto ai cestini vuoti ci sono abituato e non sarebbe potuto essere peggio di quello che mi accade normalmente sugli scogli della mia città. Ecco, questa è un'altra considerazione che non credo di avere già fatto. Quando sarò troppo ripetitivo non fatevi scrupoli e ditemelo apertamente... Perchè vado a pesca? In fondo è un'attività apparentemente noiosa e inutile, soprattutto adesso, dopo la mia riconversione dalla pesca di fiume/lago a quella di mare (dalla riva o dallo scoglio). Cosa ci trovo a stare lì ad aspettare che qualche pesce decida di abboccare alla trappola che gli ho teso? Ultimamente poi la fortuna ha definitivamente preso strade distanti dalle mie e al massimo riporto a casa qualche misera cattura che al massimo vale una mini-frittura. No, forse non è la speranza di un abbondante arrosto di mare e neanche l'avvincente lotta con una preda che possa in qualche modo impegnarti e appassionarti nel tentativo di portarla fuori. Non ho più neanche lo spirito combattivo che avevo in questo sport qualche anno fa, ogni tanto penso solamente che il mio raggiungere il luogo dove aprire la canna serva solo a farmi guardare il solito orizzonte lontano sperando che arrivi chissà cosa. C'è sempre il solito pescatore vero di cui ho detto qualche mese fa, quello che andava a mare con le reti e che adesso si sede poco lontano da dove mi siedo io, quello che ha il cestino sempre pieno e la faccia solcata dal sole e dal sale, quello che mi rimprovera di avere sempre la testa tra le nuvole. Che cosa mi dice? La frase è la stessa dell'altra volta ed è sempre con la sigaretta già accesa e mezza fumata che a volte mi passa quasi come un vecchio amico di giochi, una frase in dialetto pescarese stretto e traducibile in: "finiscila di pensare e pensa a pescare, che sennò qua non ci rimangono nemmeno i granchi!". Devo smettere di fumare, prima o poi, ma prima di smettere di fumare forse sarebbe più opportuno che io smetta di pensare... Ah! Com'è andato il viaggio di ritorno dalla Sicilia? Non male, tutto sommato, vista anche l'avventura iniziata con l'alluvione di Catania, con tanto di aeroporto allagato e voli cancellati. In fondo non mi è neanche dispiaciuto vivere l'affollamento e l'incertezza dell'area partenze di quell'ameno aeroporto. Quasi quasi speravo che cancellassero tutti i voli, sarebbe stata una buona scusa per restare. Ma niente di tutto questo è accaduto, è tutto così efficiente oramai ed è stato tutto così rapido, compreso il viaggio Fiumicino-Pescara. Questa volta in macchina, di notte, senza poter guardare altro che le lucine dei paesini arrampicati sull'Appennino abruzzese, che questa volta non sapevo se identificare come piccoli presepi o come grandi cimiteri.
Cupo? No, dai! Semplicemente stavo rileggendo qualcosa di Thomas Gray (lo conosci, Moya, vero?) e la nota"Elegy Written in a Country Churchyard" pur non essendo cupissima, non può neanche definirsi allegra... Per il resto ho messo le solite foto che non c'entrano niente con il contesto del post, così come non c'entra niente il titolo, così come non ha nessuna importanza quello che scrivo, soprattutto perchè in questo momento è frutto di una mente bacata che alle 22,55 di una comune e noiosa Domenica di ottobre evidentemente non ha nulla di meglio da fare.

Commenti

Anonimo ha detto…
mi piacrebbe stare sulla spiaggia a pesca con te con la testa tra le nuvole a pensare a niente o forse a tutto e forse trovere la calma dei veri pescatori
Anonimo ha detto…
o signore..e mò chi è quest'ANOnimo????di sopra?
Doc..ma le conquisti tutte tu????
Matt
Anonimo ha detto…
io trovo tutto cosi' coerente invece
Anonimo ha detto…
.. E anche se tu divenissi noioso.quale sarebbe il problema?..
Questo è il tuo spazio, ke si dividi(x così dire) cn altre anime,ma cmq rimane sempre il Tuo spazio,la tua dimora...

Anche a me piace pescare, magari cn un bel libro in mano e l mp3 alle orecchie..anche se alla fine della gg tutto ho fatto meno ke pescare ;)
Un bacio floreale
Fata Oscura
Anonimo ha detto…
Far from the madding crowd's ignoble strife

Anche Thomas Hardy conosceva bene il Signor Gray.

Un abbraccio e non smettere di pensare ;-)

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