Passa ai contenuti principali

Come sta la tartaruga?

Questa mattina due oggetti mi sono capitati tra le mani e, sfortunatamente per essi, avevo con me la mia solita fotocamera e un'irresistibile voglia di fare un po' di esperimenti grafici. Non troppo ben riusciti, come si può facilmente vedere, ma oramai ci siete abituati a queste farneticazioni fotografiche, condite da altrettante farneticazioni testuali e da quell'impalpabile sensazione che assomiglia molto a... no, non lo so neanche io a che cosa assomiglia, non provo neanche a trovare un argomento che possa sostenere il castello di carta costruito da ciò che scrivo e che butto in questo calderone. Beh, come sta la tartaruga? Potessimo chiederlo a lei, forse ci risponderebbe che sta bene, che la sua vita procede con la solita lentezza e che non capisce perchè tutti noi ci affanniamo nel correre a destra e a sinistra (ok, in alto e in basso, evitiamo le citazioni politiche). Già, perchè ci affanniamo? Forse perchè è questo che ci hanno insegnato a fare giorno dopo giorno e, nel caso non ce lo abbiano insegnato, chi più chi meno siamo stati costretti comunque a farlo. Ci pensavo oggi, mentre tiravo fuori uno degli attrezzi che mi porto dietro da una delle tasche del capo di abbigliamento che mi accompagna per gran parte della giornata. Si, perchè non mi ero accorto che nel farlo, avevo fatto cadere l'animaletto che vedete nella foto. Ho avuto paura che si fosse fatto male, l'ho raccolto con attenzione e l'ho esaminato con cura. Nulla di chè, per fortuna, come tutte le sue compagne essa era dotata di una buona corazza e la caduta non l'aveva danneggiata affatto. E' rimasta lì, a guardarmi, a chiederemi il perchè di questa mia apprensione, il perchè della tachicardia che mi stava assalendo. No, non c'era un perchè, così come non c'era un perchè nel metterla sulla campana dell'aggeggio che avevo tirato fuori dalla tasca, perchè lei no, non poteva essere tachicardica, forse perchè non fuma, forse perchè non va a pesca o forse, semplicemente, perchè non ne ha alcun motivo. Troppi dubbi tutti insieme, troppe domande a cui non c'è e non ci sarà mai risposta e troppe sensazioni difficili da ricacciare indietro. Un buon pranzo (senza penne all'arrabbiata, eh!) riesce sempre a rilassare a sufficienza, qualcuno con cui fare le classiche due chiacchiere, specie se lo inviti a pranzo, sono un ottimo antidoto ai momenti di imponderabile confusione. Peccato per il finale, quando qualcuno passa e ti dice: "oh! Hai visto che c'è scritto sulla tazzina?". Sì, l'ho visto che cosa c'è scritto sulla tazzina... Me ne vado a fumare, anzi, datemi una sigaretta già accesa, chè sono stanco.

Commenti

Anonimo ha detto…
carina la tartarughina blu!
Mpia ha detto…
vabbe', da quale pulpito.

Post popolari in questo blog

Le scarpette al chiodo

Queste sono le classiche scarpette-appese-al-chiodo , a dimostrazione della volontà di non giocare più a calcio. Ma lo sanno quasi tutti che questo modo di dire è oramai utilizzato un po' per tutti i casi in cui qualcuno ha deciso di mettere la parola fine ad una qualche attività, piacevole o no, in cui era impegnato da lungo tempo. In genere è una frase che viene intesa come un qualcosa di definitivo, nel senso che chi appende le scarpette al chiodo, ad esempio, non giocherà più a calcio. A volte però potrebbe esserci un significato meno drastico e a tale proposito penso sempre ad alcuni giocatori professionisti che ho avuto modo di conoscere, seppur superficialmente. Questi adesso continuano a giocare tra amici, guadagnando sicuramente meno, ma divertendosi di più e utilizzando, forse, scarpette diverse da quelle che avevano appeso. Provo spesso a fare mia questa seconda interpretazione del modo di dire di cui parliamo, interpretandolo in modo meno negativo e pensando che un'

Acqua alle papere

Uno dei modi migliori per buttare il proprio tempo è quello di andare in un parco pubblico provvisto di laghetto, con una buona scorta di pane avanzato o di biscotti. Poi basta solamente sedersi sullo steccato o su una panchina e tirare nell'acqua, molto lentamente, i pezzetti di pane o i biscotti, osservando le varie specie di volatili che si avvicinano, ovviamente ben felici della (per loro) grazia di dio che proviene inaspettatamente e senza fatica. In tutto questo si possono anche notare alcune variazioni sul tema, ad esempio possiamo notare che le oche (con il becco a punta), in genere, sono più rapide ad arrivare. Le anatre (quelle col becco appiattito, tipo "paperino") arrivano più defilate e timide e cercano di beccare qualcosa prima che le oche, solitamente più aggressive, le attacchino. Ci sono poi i cigni, con il loro movimento elegante e regale che non disdegnano un fugace e superbo passaggio, tanto per non essere da meno. Ci si possono passare anche pomerigg