Non avevo sognato un giardino e non avevo neanche fumato, il testo finale di una nota canzone di un noto e scomparso cantautore italiano mi è venuta in mente così, per caso. In realtà non era per caso che stavo percorrendo la A14 da Sud a Nord-Est, era semplicemente per uno di quei viaggi a sorpresa, ma d'altronde, come mi ha detto il mio capo quando me ne ha informato 12 ore prima, siamo sotto Pasqua e quindi le sorprese vanno accettate come regali. Non ho pensato belle cose di lui, in quel momento, ma comunque ho caricato il notebook di tutto quanto mi potesse essere utile, ho fatto una rapida valigetta da 72 ore, ho riempito il serbatoio della mitica Marea dorata (cavolo com'è aumentato il gasolio!) e sono partito. Non che mi dispiacesse particolarmente, anzi! Un viaggio solitario di 500Km è l'ideale per rimettere ordine tra i pensieri, guidare mi rilassa, soprattutto quando non ho fretta e posso magari fermarmi a guardare un'attimo quello che c'è intorno a un'autostrada percorsa tante volte. Sì, la puoi percorrere quante volte vuoi, ma ci sarà sempre qualcosa che non hai visto, qualcosa che non hai notato o qualcosa che ti è sfuggito, perchè 500Km sono abbastanza lunghi da volerci una vita per poterli osservare tutti, palmo a palmo e perchè, inoltre, non è che ti puoi fermare spesso lungo un'autostrada, quelli che ti seguono non sarebbero tanto d'accordo. Che guaio, però. Mentre riflettevo su questo, mi è venuto in mente qualcosa di simile, pensando agli anni passati. Mi è venuto in mente che sarebbe bello, a volte, riprenderne un segmento temporale, riesplorarlo lentamente e provare a coglierne gli attimi che sono sfuggiti o che sono passati accanto troppo velocemente. Però è lo stesso, anche un frammento di vita sarebbe troppo lungo per poterlo esplorare tutto, forse è meglio così, magari va bene anche dare uno sguardo ogni tanto agli specchietti retrovisori, almeno per guardare chi va più veloce di noi e ci chiede strada. Non ho fretta oggi, cerco di non averla mai, andate avanti voi, io mi fermo un po' a guardare il panorama, anzi, mi accendo pure una sigaretta e spengo il navigatore. Si, lo spengo, che non gli venga in mente di dire, come già avevo accennato tempo fa, "tornate indietro, quando potete...".
Queste sono le classiche scarpette-appese-al-chiodo , a dimostrazione della volontà di non giocare più a calcio. Ma lo sanno quasi tutti che questo modo di dire è oramai utilizzato un po' per tutti i casi in cui qualcuno ha deciso di mettere la parola fine ad una qualche attività, piacevole o no, in cui era impegnato da lungo tempo. In genere è una frase che viene intesa come un qualcosa di definitivo, nel senso che chi appende le scarpette al chiodo, ad esempio, non giocherà più a calcio. A volte però potrebbe esserci un significato meno drastico e a tale proposito penso sempre ad alcuni giocatori professionisti che ho avuto modo di conoscere, seppur superficialmente. Questi adesso continuano a giocare tra amici, guadagnando sicuramente meno, ma divertendosi di più e utilizzando, forse, scarpette diverse da quelle che avevano appeso. Provo spesso a fare mia questa seconda interpretazione del modo di dire di cui parliamo, interpretandolo in modo meno negativo e pensando che un'
Commenti
CMQ per il negroni ok, quando vuoi! anche perche ti devo raccontare una cosa...ricordi quando scrissi "Ho Grilli per la testa" e "Pescatori di tonni" bhe oggi mi sono trovato uno di loro in palestra :D ha detto che andrà a leggere, pensa ora che si vede davanti il mio ricapitalizzatore di serotonina :D
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