Passa ai contenuti principali

Lanciano-Pescara solo andata (1/2)

Sì, lo so, che ci vuole ad andare da Lanciano a Pescara?
In fondo sono solo 50Km, più o meno, che si percorrono mediamente in tre quarti d'ora di treno, cosa che fanno giornalmente centinaia di pendolari, quindi cosa ci sarebbe di tanto particolare?
In effetti è vero, ma ci sono diversi modi per arrivare a destinazione, potendo anche scegliere di fare un percorso alternativo, che preveda 598 Km totali, attraverso quattro Regioni, in questo caso l'Abruzzo, il Lazio, l'Umbria e le Marche, e cambiando cinque o sei treni.
E' un percorso che ovviamente sarebbe improponibile per un viaggio di lavoro o per le necessità quotidiane, è un viaggio che ovviamente ho fatto da solo, in quanto non ho trovato nessuno che condividesse questa mia piccola follia, ma il farlo da solo non mi ha annoiato, anzi, è stato un modo per poter riallineare alcuni pensieri, per poter rimettere al loro posto alcuni punti ben precisi e per potermi godere percorsi e fermate senza la preoccupazione di eventuali disappunti talvolta inevitabili nei viaggi in compagnia.
Per non annoiarvi, ma tanto ci riuscirò lo stesso, ho diviso la descrizione - stavo per scrivere "racconto", ma poi mi sono sentito troppo presuntuoso - in due sezioni, anzi, in due tratte ferroviarie, cioè da Lanciano a Foligno, dove ho pernottato e da Foligno a Pescara Centrale, che però non so quando vi racconterò.
No, non pensate che in questo tragitto possa essere trasposta quella famosa metafora del viaggio e della destinazione, del noto dubbio di quale di esse possa essere più importante o se sia più piacevole partire, viaggiare o tornare. Non sono capace di tali fini analisi, che lascio volentieri a chi ha il talento, o il coraggio, di effettuarle, io semplemente sono un ben noto appassionato di treni e di ferrovie e avevo voglia di passare un po' di ore a bordo di queste macchine, su tracciati che un nuovo amico da poco conosciuto, di cui vi dirò qui di seguito, ha definito giustamente ad "altra" velocità, in contrapposizione alle velocità attuali, che non ti danno neanche il tempo di capire cosa stia passando li a fianco, fuori dal finestrino.
Bene, proviamo a ripercorrere il tutto, la mappa riporta un po' i punti principali del viaggio, tra cui i trasbordi e il pernottamento a Foligno, ma ovviamente non riporta, non potrebbe riportare, nè i motivi nè le motivazioni legate a questo percorso. Una mappa non può tantomeno contenere le sensazioni provate nel corso del viaggio, nelle inevitabili attese in stazione per le coincidenze e nelle poche ore passate nel posto in cui poi ho pernottato. In ogni caso ci provo a descrivere e tirare fuori qualcosa, anche condividendo alcune delle foto scattate durante la traversata interregionale.
Ho scelto Lanciano come punto di partenza, non so neanche io veramente perchè; o forse lo so, forse perchè Lanciano rappresenta un mio incolmabile rimpianto ferroviario, perchè è qui la sede della ex Ferrovia Sangritana, della quale da poco ho scoperto il tracciato completo, che avrei voluto percorrere in qualche modo, ma che purtroppo non potrò percorrere più, in quanto oramai quasi del tutto dismessa e, a meno di scelte piuttosto coraggiose da parte di improbabili investitori, penso dismessa per sempre. Mi aveva poi incuriosito il fatto che ci fosse un trenino diretto, senza cambi, tra Lanciano e L'Aquila. Magari vi chiederete cosa ci sia di strano, ma se lo fate è perchè molto probabilmente non siete del posto, perchè pensare di andare via treno da Lanciano a L'Aquila è quanto di più illogico si possa fare, perchè in treno ci vogliono circa tre ore e mezza per un percorso che con altri mezzi si completa in poco meno di due ore, soprattutto in quest'epoca in cui l'efficienza deve essere estrema, la velocità la fa da padrona e non c'è tempo per apparentemente inutili perdite di tempo e distrazioni. Che poi si stia confondendo malamente la "velocità" con la "fretta", facendo rivoltare nella tomba più di un vecchio Futurista, beh! questo è un altro paio di maniche, ma ne parleremo prima o poi, così come magari vi parlerò del perchè io abbia negli anni continuato a coltivare questa passione per questi particolari mezzi di locomozione, sicuramente lontani da gran parte di ciò che è moderno, se non fosse però, e per fortuna, per il necessario adeguamento dei sistemi di sicurezza e di controllo che ne permettono ancora la circolazione sulle linee attuali.
Il percorso di questa prima tratta ha un qualcosa di molto introspettivo, almeno per chi ha vissuto in questa parte di Abruzzo, perchè quasi tutte le spiagge che si vedono dal finestrino e quasi tutte le stazioni e fermate in cui si passa, almeno fino a Sulmona, hanno per me il sapore di quei ricordi che pensavi talvolta di aver perso in qualche nascosto angolo della mente o del cuore. Si dice spesso che siano gli odori dei luoghi a riportarci, più o meno piacevolmente, indietro nel tempo e posso assicurarvi che l'accoppiata tra il fabbricato di una stazione e l'odore indefinibile che emanano i marciapiedi e le rotaie hanno qualcosa di davvero particolarmente coinvolgente, così come coinvolgente è un paesaggio che quasi ricordi a memoria.
Da Lanciano, passando per Pescara dopo una prima inversione di marcia, si arriva a Sulmona, dove in genere si dovrebbe trasbordare per andare poi a L'Aquila. Ma in questo caso il treno resta lo stesso,  cambia solo il numero, da 23952 diventa 23956, e resta fermo quasi 20 minuti, per motivi che mi sfuggono, probabilmente dovuti all'ulteriore inversione del senso di marcia, della cabina di guida e forse per altre necessità tecniche. Ciò però mi ha dato il tempo di scambiare due chiacchiere con la capotreno e il macchinista che erano peraltro forse anche un po' sorpresi nel trovare un passeggero che aveva scelto di percorrere tutta la tratta prevista. Devo anche una nota di merito a chi gestisce la stazione di Sulmona, per la pulizia soprattutto nei servizi igienici, davvero eccellente, che non ho riscontrato frequentemente in altri luoghi, non solo ferroviari.
Si riparte in perfetto orario, la tratta Sulmona L'Aquila è altrettanto suggestiva, percorrendo gran parte della valle del fiume Aterno. Per me è stata una novità, avendola in passato percorsa solamente in automobile o autobus, la bellezza del paesaggio mi ha ampiamente ripagato del tempo maggiore di viaggio, ho provato a fare un po' di foto, ma, a dirla tutta, ho poi preferito restare rilassatamente seduto al mio posto, guardare fuori e pensare, come mi capita spesso, a come doveva essere questo stesso treno, a come dovevano essere queste stesse stazioni, strade e montagne quando la ferrovia era il principale collegamento di questi luoghi ora sempre meno remoti, sempre meglio raggiungibili, ma forse anche per questo un po' meno magici.



Bene! Preso dai pensieri di cui sopra, mi sono ritrovato quasi senza accorgermene a L'Aquila. La stazione è piccolina, se si pensa al fatto che è la stazione del Capoluogo di Regione, città bellissima, nonostante porti ancora le profonde ferite del sisma del 2009. Ora ne è stata ricostruita gran parte, ma c'è ancora da fare e, in ogni caso, il ricordo, la paura  e il dolore di quel 6 aprile sono ancora ben presenti e ancora ben percepibili qui intorno. Comunque, si riparte quasi immediatamente, la coincidenza è pronta sul primo binario, destinazione Terni, e si tratta della stessa macchina, un'automotrice diesel ALe 776 che porta però i segni del vezzo artistico di qualche ragazzo che è riuscito evidentemente ad eludere con facilità i controlli delle rimesse ferroviarie. Non so se la cosa mi dia fastidio o se io non provi semplicemente, alla soglia di un'età definita "importante", un po' di invidia per chi ha certamente meno anni di me e prova a vivere, non che la cosa sia da prendere sempre ad esempio, in maniera globale quei pochi anni che ha, magari quella poca esperienza che ha, ma sicuramente con una vitalità inesauribile. Vabbe', torniamo con i piedi sulla terra e con i carrelli sui binari! La tratta L'Aquila-Terni, per quanto possibile, è ancora più affascinante della Sulmona L'Aquila, pur appartenendo di fatto allo stesso progetto terminato nel 1883. Non mi addentrerò in argomentazioni storiche,ci sono diversi siti e persone ben più esperte di me in merito, alle quali vi rimando per maggiori dettagli, anzi, farò di più, mi impegnerò a raccogliere un po' di link di esperti e appassionati del settore e li metterò tra i "blog amici", uno già c'è, man mano che li troverò. Dicevo, quindi, che anche la L'Aquila-Terni ha un suo particolare fascino, pur nella notevole lentezza del percorso. Tutto il tracciato risente, anche in questo caso, della necessità di aggirare le montagne dell'Appennino, tra l'Abruzzo, il Lazio e l'Umbria, in considerazione del limite massimo di pendenza che un treno può affrontare, cioè circa il 30 per mille, per cui anche qui si impiegano poco più di due ore e mezza per fare un percorso che ne richiede circa una e mezza. Ma ce l'eravamo detto, no? Non si era partiti per raggiungere velocemente la destinazione, ma per raccogliere il più possibile da quello che è il viaggio in sè.
Una cosa che non ho detto e che forse può essere interessante, è che i due treni che fin qui ho preso, 2 vissute automotrici diesel, sono dotate di aria condizionata, quando io mi ero già rassegnato al tipico caldo delle carrozze anni 70-80, ciò è stata una piacevole sorpresa, considerando il caldo che in questo fine giugno si era improvvisamente palesato. Comunque, a Terni si arrivava alle 14:59 e, non avendo effettuato percorsi canonici, il treno che mi avrebbe portato a Foligno sarebbe partito non prima delle 15:29. Ciò mi ha permesso di raccogliere un po' di idee, pensare a come passare la serata, anche se un'idea ce l'avevo già, e trovare un po' di cibo che, preso dall'entusiasmo del viaggio, non era fino a quel momento entrato nell'elenco delle priorità del giorno.
La stazione di Terni è in fase di avanzata ristrutturazione e i segni dei lavori in corso sono ben evidenti. Il bar interno non è male, sicuramente meriterebbe anch'esso un po' di restyling, ma per essere un bar di una stazione è più che dignitoso. La folla non manca, era già evidente che ci si trovasse in un periodo vacanziero e i diversi ritardi accumulati da alcuni treni ne erano testimonianza. Il mio treno, che in realtà era un Roma-Perugia, è arrivato abbastanza puntuale, un classico treno a carrozze con un locomotore elettrico E464, ancora molto in voga in queste tratte, non molto affollato e tutto sommato comodo. Rispetto alle tratte precedenti, la Terni-Foligno offre sicuramente meno saliscendi e meno paesaggi da osservare, anche a causa della maggiore velocità, ma comunque il paesaggio dal finestrino meritava comunque di prevalere rispetto allo smartphone, alla lettura o al giocherellare con gli attrezzi da ripresa che avevo con me e che prima o poi deciderò di impararne a dovere il funzionamento o di regalarli a qualcuno che sappia cosa farne. C'è anche da dire che in questa tratta si ritorna appieno a poter fruire di una buona copertura delle reti cellulari, ma a dire il vero non so quanto questa cosa sia un bene o quanto se ne potrebbe fare a meno, in alcuni casi.
La stazione di Foligno l'abbiamo raggiunta in perfetto orario e, nel corso del viaggio, avevo già definito sia gli accordi per l'alloggio che avevo prenotato sia la prenotazione per il locale dove avrei cenato. La prima situazione merita qualche parola in più, perchè, non avendo idea della recettività della città in questione, mi sono affidato a due distinti parametri, cioè la vicinanza con il locale della cena e l'aspetto delle immagini su una nota piattaforma di prenotazioni online. Per quanto oramai il livello qualitativo sia oramai ben più alto di qualche anno fa, non è mai escluso che il prodotto possa essere inferiore alle nostre aspettative. In questo caso è successo l'opposto, avevo trovato e prenotato "Il Piccolo Borgo, nel borgo di Sant'Eraclio, sempre a Foligno. Lì ho trovato un ottimo rapporto qualità/prezzo, una comunicazione perfetta con i gestori unita alla loro squisita cortesia nel transfer da e verso la stazione, non vicinissima, per cui mi sento davvero di aver avuto una particolare fortuna nella scelta iniziale, tanto da poter serenamente consigliare questo luogo a chi volesse percorrere il mio stesso viaggio. Ma, in fondo, perchè trovare un alloggio così defilato, rispetto al centro di Foligno, che pure meriterà un'altra visita? Semplice, l'avevo già scritto, la meta del mio viaggio, oltre al viaggio ferroviario in sè, era un locale, un'arrosteria, che un mio caro amico motociclista, che viaggia in lungo e in largo con altri mezzi e altre passioni, mi aveva segnalato questo luogo, l'Arrosteria "Lu Missile", decantantomene le lodi in termini culinari, ma sottolineando il suo disappunto relativo al fatto che lì veniva diffusa troppa musica italiana, specialmente cantautori, degli anni '70 e '80... ecco, questo è il motivo per cui avevo pensato che una visita sarebbe stata fondamentale lì.
Ne è valsa la pena, almeno per me, il locale è piuttosto spartano, ma era proprio ciò che cercavo, il cibo era ottimo, l'arrosto era di quella qualità che solamente mani sapienti potevano estrinsecare e il titolare, Luca, è una persona che davvero vale la pena di conoscere, unitamente al suo staff, che sa come trattare con gli avventori. Ci tornerò prima o poi, magari in inverno, magari con più tempo a disposizione.
Bene! Sarebbe stata ora, alla fine della cena, di tornare nel mio alloggio, a dormire, dal momento che il mio treno del mattino successivo sarebbe stato alle 07:42, ma mi fu suggerito di passare per la piazza, perche pare ci fosse una manifestazione, il Carnevale Estivo di Sant'Eraclio. A quel punto che avrei dovuto fare? Era tutto lì vicino, si sentiva musica, c'era gente, c'erano bancarelle con cibo e bevande... si, era il caso di fermarsi un attimo, anche perchè il gruppo di musicisti che suonavano sapevano davvero il fatto loro, con un repertorio davvero ampio, che comprendeva un po' di tutto, ma con quella parte storica, con quei brani di anni passati che a me continuano ancora a riportare emozioni che talvolta cerco, senza mai riuscirci, a tenere il più possibile sopite.
Complici le birre, la musica, il cibo e la stanchezza, sono rientrato, neanche tanto tardi in camera. Il domani sarebbe stato il solito altro giorno, che forse vi racconterò più in là, promettendovi di usare meno parole, meno dettagli didascalici, meno tutto... perchè lo so di essere eolico, perchè anche il mio amico, l'ex pescatore che adesso fa il capotreno in pensione, ha deciso di non seguirmi questa volta e di aspettarmi al rientro, per passarmi un bicchiere di qualcosa, visto che, purtroppo o per fortuna, la sigaretta non può passarmela più.
...
(Un grazie particolare, come dicevo all'inizio, a Fabio Bertino e ad una carissima amica che mi aveva regalato il suo libro "Binari. Racconti di viaggi e di treni sulle ferrovie minori italiane", facendomi tornare la voglia di questi viaggi, lontani da percorsi consueti e comodi, su treni e linee ad "altra velocità").

 
 
 
23/06/2023 (dettagli viaggio andata).
 
Tratta: Lanciano --> L'Aquila.
Categoria e numero Treno: Regionale 23952/23956.
Classificazione treno: ALn776 (Automotrice Leggera a nafta 776, talvolta identificata come "littorina", "trappulella", ecc.)
Percorso e tempo di percorrenza: 164Km, 08:55-12:20 (3h 25m).
Stazioni/fermate: LANCIANO (23952) -> San Vito-Lanciano -> Ortona -> Tollo-Canosa Sannita -> Francavilla al Mare -> Pescara Tribunale -> Pescara Centrale -> Pescara Portanuova -> Chieti Madonan delle Piane -> Chieti -> Scafa-S. Valentino-Caramanico Terme -> Torre dei Passeri -> Popoli-Vittorrito -> Pratola Peligna -> SULMONA (stesso treno, ma diventa 23956) -> Raiano -> S. Demetrio De' Vestini -> Paganica -> L'AQUILA.
 
Tratta: L'Aquila --> Terni.
Categoria e numero Treno: Regionale 19738.
Classificazione treno: ALn776.
Percorso e tempo di percorrenza: 105 Km, 12:35-14:59 (2h 24m).
Stazioni/fermate: L'AQUILA -> L'Aquila Campo di Pile ->  L'Aquila Sassa N.S.I. ->  Sassa-Tornimparte -> Sella di Corno -> Rocca di Corno -> Rocca di Fondi -> Antrodoco Centro -> Antrodoco Borgo Velino -> Castel Sant'Angelo -> Sorgenti del Peschiera -> Cittaducale -> Rieti -> Poggio Fidoni -> Contigliano -> Greccio -> Labro Moggio -> Marmore -> TERNI.
 
Tratta: Terni --> Foligno.
Categoria e numero Treno: Regionale Veloce 4730.
Classificazione treno: treno "classico" con locomotore E464, carrozze e semipilota, in composizione bloccata.
Percorso e tempo di percorrenza: 54Km 15:29-16:12 (00:43).
Stazioni/fermate: TERNI -> Baiano di Spoleto -> Spoleto -> FOLIGNO.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le scarpette al chiodo

Queste sono le classiche scarpette-appese-al-chiodo , a dimostrazione della volontà di non giocare più a calcio. Ma lo sanno quasi tutti che questo modo di dire è oramai utilizzato un po' per tutti i casi in cui qualcuno ha deciso di mettere la parola fine ad una qualche attività, piacevole o no, in cui era impegnato da lungo tempo. In genere è una frase che viene intesa come un qualcosa di definitivo, nel senso che chi appende le scarpette al chiodo, ad esempio, non giocherà più a calcio. A volte però potrebbe esserci un significato meno drastico e a tale proposito penso sempre ad alcuni giocatori professionisti che ho avuto modo di conoscere, seppur superficialmente. Questi adesso continuano a giocare tra amici, guadagnando sicuramente meno, ma divertendosi di più e utilizzando, forse, scarpette diverse da quelle che avevano appeso. Provo spesso a fare mia questa seconda interpretazione del modo di dire di cui parliamo, interpretandolo in modo meno negativo e pensando che un'

Acqua alle papere

Uno dei modi migliori per buttare il proprio tempo è quello di andare in un parco pubblico provvisto di laghetto, con una buona scorta di pane avanzato o di biscotti. Poi basta solamente sedersi sullo steccato o su una panchina e tirare nell'acqua, molto lentamente, i pezzetti di pane o i biscotti, osservando le varie specie di volatili che si avvicinano, ovviamente ben felici della (per loro) grazia di dio che proviene inaspettatamente e senza fatica. In tutto questo si possono anche notare alcune variazioni sul tema, ad esempio possiamo notare che le oche (con il becco a punta), in genere, sono più rapide ad arrivare. Le anatre (quelle col becco appiattito, tipo "paperino") arrivano più defilate e timide e cercano di beccare qualcosa prima che le oche, solitamente più aggressive, le attacchino. Ci sono poi i cigni, con il loro movimento elegante e regale che non disdegnano un fugace e superbo passaggio, tanto per non essere da meno. Ci si possono passare anche pomerigg