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Lanciano-Pescara solo andata (2/2)

Siete riusciti a superare indenni la lettura del precedente post? Bene, la cosa mi fa piacere e un po' mi consola, in quanto è evidente che se siete ancora qui è perchè un minimo di curiosità su come vada a finire la storia ce l'avete ancora.
In realtà non mi dilungherò molto, questa volta, in fondo chi mi conosce lo sa, in genere i miei scritti non sono molto lunghi e inoltre faccio parte di quella categoria di persone a cui piace sia il viaggio sia la destinazione, soprattutto quando il viaggio è in treno e soprattutto quando la destinazione è lontana dalle canoniche mete turistiche e, ancora di più, quando il tempo a disposizione mi permette di perdermi per le vie dei luoghi dove di volta in volta mi capita di fermarmi.
Il viaggio di ritorno era già ampiamente stabilito, questa volta con una parte del percorso non ad "altra" velocità, ma su uno di quei nuovi treni che non ti danno neanche il tempo di immaginare cosa stia scorrendo dal finestrino. Però ci sta, perchè oramai lo scopo del viaggio, la piccola avventura ferroviaria tra i monti e le stazioni dei monnti dell'Appennino abruzzese, laziale, umbro e marchigiano, era stato raggiunto e la voglia di tornare rapidamente a casa era grande. Sì, è un'altra delle mie fissazioni, un altro dei miei forse strani riti accompagnatori, è quella di tornare in fretta a casa, prima che quella sottile e indefinibile nostalgia dei luoghi appena visitati mi prenda o che , peggio, possa prendermi nel corso del viaggio di ritorno e non, come in genere invece mi accade, qualche giorno dopo il rientro, nel momento in cui sistemo le foto, gli appunti e le fotografie.
Il mio vecchio amico pescatore lo sapeva molto bene e lo sa bene anche adesso, nel suo nuovo ruolo di capotreno in pensione, infatti mi guarda e non dice nulla, per ora. In altri momenti, anni fa, mi avrebbe allungato una sigaretta, dicendomi semplicemente "non ci pensare", ma erano altri tempi, altre situazioni e allora si fumava ancora. Oggi semplicemente mi osserva e a volte non parla proprio, un po' come uno dei gatti che ho incontrato uscendo di casa e che stava lì, poggiato sulla strada, come se il mondo fosse suo, ma vabbe', lo sa bene chi conosce i gatti, il mondo è davvero il loro.
Si riparte allora da Foligno con destinazione Ancona e poi Pescara, in perfetto orario, con un cielo nuvoloso che però non ha tolto pressochè nulla al caldo di quel giorno, nonostante fosse mattina abbastanza presto. Mi restava un po' di tempo per fare un giro nei diversi luoghi di quella stazione, che nasconde alcune curiosità e cimeli di un tempo passato, in cui l'arrivo del treno era preannunciato dal suono di una campanellina, la famosa "Leopolder" che oramai, con i moderni sistemi di controllo, quasi completamente automatizzati, non ha più ragione di suonare. Eppure quei posti in cui la vedo ancora, talvolta, come in questo caso, insieme alla tabella descrittiva delle provenienze, ma soprattutto quei posti in cui la sento suonare ancora, hanno per me qualcosa di magico, hanno il potere di farti fare un salto all'indietro di molti anni, fin quasi a rivedere il capostazione che ancora armeggia con i comandi manuali, magari azionando anche le manovelle dei passaggi a livello, insieme alle persone che aspettano, allora come adesso, un treno che le porti al lavoro o in vacanza o in nessun luogo preciso, come spesso accade a me.
Torniamo alla realtà e proviamo a fare un bilancio di queste poco più di trenta ore, perchè più o meno tanto è durato questo viaggio, proviamo a capire se ne sia valsa la pena o se semplicemente, come qualcuno talvolta mi rimprovera, io non abbia solamente abusato del lusso di avere un po' di tempo libero e di averlo sprecato come al solito inutilmente. Però penso di sì, secondo me ne è valsa la pena, ho soddisfatto la mia voglia di viaggiare ad "altra velocità" ho visto luoghi e stazioni che da quando ero bambino ero curioso di vedere e ho conosciuto, pur dovendomi accontentare di fugaci incontri, persone e gruppi che hanno sicuramente arricchito quel bagaglio di esperienze che costruiamo ancora giorno dopo giorno.
E' infine interessante che io stia scrivendo e chiudendo questo post mentre sono in viaggio per un'altra meta, su un treno questa volta veloce e moderno, come dite? Dove sto andando? Non posso scriverlo qui, lo scriverò spero a breve e non vorrei togiere la sorpresa di farlo scoprire a chi avrà voglia di leggermi ancora.
 

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Viaggio del 24/06/2023
 
Tratta: Foligno --> Ancona Centrale.
Categoria e numero Treno: Regionale Veloce 4150.
Classificazione treno: treno "classico" con locomotore E464, carrozze e semipilota, in composizione bloccata.
Percorso e tempo di percorrenza: 129Km 07:42-09:40 (01:58).
Stazioni/fermate: FOLIGNO -> Nocera Umbra -> Gualdo Tadino -> Fossato di Vico-Gubbio -> Fabriano -> Albacina -> Genga-San Vittore Terme -> Castelplanio-Cupramontana -> Jesi -> Falconara Marittima -> Palombina -> ANCONA.
 
Tratta: Ancona Centrale --> Pescara Centrale.
Categoria e numero Treno: Frecciarossa 9803.
Classificazione treno: elettrotreno ETR 700.
Percorso e tempo di percorrenza: 146Km 10:16-11:34 (01:18).
Stazioni/fermate: ANCONA ->PESCARA CENTRALE.

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