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Acqua alle papere

Uno dei modi migliori per buttare il proprio tempo è quello di andare in un parco pubblico provvisto di laghetto, con una buona scorta di pane avanzato o di biscotti. Poi basta solamente sedersi sullo steccato o su una panchina e tirare nell'acqua, molto lentamente, i pezzetti di pane o i biscotti, osservando le varie specie di volatili che si avvicinano, ovviamente ben felici della (per loro) grazia di dio che proviene inaspettatamente e senza fatica. In tutto questo si possono anche notare alcune variazioni sul tema, ad esempio possiamo notare che le oche (con il becco a punta), in genere, sono più rapide ad arrivare. Le anatre (quelle col becco appiattito, tipo "paperino") arrivano più defilate e timide e cercano di beccare qualcosa prima che le oche, solitamente più aggressive, le attacchino. Ci sono poi i cigni, con il loro movimento elegante e regale che non disdegnano un fugace e superbo passaggio, tanto per non essere da meno. Ci si possono passare anche pomeriggi interi, così, svuotando la mente dai più vari pensieri che la affollano. Tuttavia vi è un rischio, in tutto questo. Per qualche motivo, tenere la mente sgombra, a volte, permette ad una serie di immagini che credevamo dimenticate di riemergere, in maniera subdola e inesorabile. Ero qui proprio oggi, non avevo molto pane, per fortuna, ma la giornata autunnale e i colori intorno mi hanno fatto compiere uno di quei tuffi all'indietro che, imprevedibilmente, possono portare ad un atterraggio morbido sulla gommapiuma oppure ad un duro impatto su ricordi più duri del cemento. Ho lasciato il pane a due bimbi che erano sul bordo del laghetto, ho salutato i loro genitori e sono andato via. Era ora di tornare a casa, per mettere un po' di ghiaccio sul bernoccolo che mi ero appena fatto.

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Le scarpette al chiodo

Queste sono le classiche scarpette-appese-al-chiodo , a dimostrazione della volontà di non giocare più a calcio. Ma lo sanno quasi tutti che questo modo di dire è oramai utilizzato un po' per tutti i casi in cui qualcuno ha deciso di mettere la parola fine ad una qualche attività, piacevole o no, in cui era impegnato da lungo tempo. In genere è una frase che viene intesa come un qualcosa di definitivo, nel senso che chi appende le scarpette al chiodo, ad esempio, non giocherà più a calcio. A volte però potrebbe esserci un significato meno drastico e a tale proposito penso sempre ad alcuni giocatori professionisti che ho avuto modo di conoscere, seppur superficialmente. Questi adesso continuano a giocare tra amici, guadagnando sicuramente meno, ma divertendosi di più e utilizzando, forse, scarpette diverse da quelle che avevano appeso. Provo spesso a fare mia questa seconda interpretazione del modo di dire di cui parliamo, interpretandolo in modo meno negativo e pensando che un'