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Ha ragione
Moya, questo è un momento dell'anno decisamente particolare, i buoni propositi sono naufragati spesso dentro la calza della befana, per alcuni di noi le libagioni sono state eccessive e i periodi post-festivi, si sa, tendono a comportarsi come una specie di boomerang emozionale. Devo però dire che quest'anno, complice forse il lavoro, non ho avuto tanto modo di assaporare il retrogusto amaro delle feste natalizie, non ho neanche prestato il fianco a quel "sottile dispiacere" (op. cit. L. Battisti) che accompagna l'inizio di un nuovo anno insieme alla sensazione di invecchiare inesorabilmente. Oddio, non che io possa definirmi vecchio, ma lo san tutti che passati i 40 si comincia a riflettere un po' troppo e forse il guaio è proprio quello. Oggi non è stata una gran bella giornata dal punto di vista meteorologico, ma tutto sommato è stata sufficientemente tranquilla da permettermi il piacere di una
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passeggiata in riva al mare e nelle vie, troppo spesso da me trascurate, di una città che potrà anche non aver molto da offrire, ma per quanto mi riguarda basta e avanza. Son passato davanti ad uno specchio e, in fondo, quello che ho visto non mi è dispiaciuto. Gli anni passano, è vero, ma un po' di sana autostima e, perchè no, di narcisismo non guastano mai e provo a spiegarmi, forse prima ero un po' più bello, ma vuoi mettere il fascino di qualche capello bianco, di un sano
post-holyday overweight (non molto, in realtà) e quella fugace quanto spiacevole consapevolezza di non riuscire a leggere i caratteri piccoli con cui sono scritte alcune pagine di giornale e con cui sono scritte le istruzioni e le avvertenze sui biglietti dell'autobus... Accidenti, ero partito ottimista e d'improvviso quello che vedo non mi piace più tantissimo. Non mi piace più tantissimo neanche quella malefica automobile, gioia del meccanico e dolore dei miei giorni. Però va bene anche così, in fondo mi ci sono affezionato, come a suo tempo mi affezionai a guai più o meno grandi, ma per fortuna passeggeri, fugaci, ininfluenti sul resto della mia evoluzione (o involuzione) personale. Ecco, ci risiamo. Stavo tranquillamente
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guardando la mia immagine allo specchio e ho fatto il solito errore, mi sono messo a cercare qualcosa dietro quell'immagine, senza rendermi conto che lo spazio in cui ero in quel momento era troppo confinato e che dietro quell'immagine c'era solamente la porta che si sarebbe di lì a poco aperta alle mie spalle. Ma sì, una bella foto per immortalare questo stupendo momento di lucida stupidità ci voleva proprio. Ed ora si torna a pensieri più coerenti e tangibili. No, amiche e amici, niente frittura questa sera. Neanche arrosto, pastasciutta e affini. Stasera si passa in un luogo dove si cucina dell'ottima "pizzetta" dietetica e gustosa, accompagnabile da una birra alla giusta temperatura. Ma senza esagerare, però. Non vorrei che dopo la fame questo blog possa mettere anche sete e, soprattutto, non vorrei essere responsabile di eventuali punti persi sulla patente. Ah, che c'entrano le trombe? Beh, l'ascensore l'ho preso per non fare le scale a piedi...
Commenti
Scherzi a parte, mi piace il nuovo post riflessivo, un po' reportage di viaggio, un po' meditazione sulla fugacita' del tempo. Io mi sono messa in pausa pubblicitaria, ma torno presto. Bacioni x x x e grazie per la citazione ;-)
:-)
grazie per la segnalazione: tassisti di tutto il mondo uniamoci!!!!!!!!
Raffaella
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