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Dare la precedenza ai serpenti...

Per quanto il titolo possa trarre in inganno, in esso non c'è nessun doppio senso, sia esso voluto o casuale. No, è solo che ho un po' di foto da inserire in questo post e, di conseguenza, mi toccherà essere più prolisso del solito. Non che la cosa mi riesca male, anzi, però mi auguro che qualcuno un giorno mi chiederà anche il resto delle foto che non ho pubblicato. Sarò ben lieto di regalare tutta la collezione, magari deciderò di dedicare una didascalia ad ogni foto, per renderne comprensibile il significato che, altrimenti, resterebbe oscuramente sepolto in quella che è la mia tenebrosa e labirintica mente. Sì, labirintica, ma non come vanto, perchè è così labirintica che a volte mi ci perdo anch'io, imboccando strade sconosciute e, soprattutto, non riuscendo a trovare facilmente la via d'uscita. Comunque, per tornare all'argomento principale del post, come avevo già detto precedentemente, il primo giovedì di maggio sono andato in quell'amena località montana dove da anni si ripetono due tradizioni: la prima, più importante, è l'arcinoto rito dei serpari con tanto di celebrazione religiosa, processione e contorno di foto con serpenti al collo; la seconda, meno nota, è rappresentata dal mio personale pellegrinaggio in quel luogo, ma non nella chiesa, che pur merita davvero una visita (magari non in una giornata come questa) e neanche nei luoghi sacri limitrofi, ma semplicemente nella vecchia stazione di quel posto, la solita vecchia stazione di montagna che conserva, per chi ha voglia, fiato e un sufficiente grado di fessaggine, un fascino tutto particolare. Qualcosa però è cambiato, ma si sa che tutto cambia, no? L'ho detto ad un amico che ho incontrato lì, gli ho detto: "non ti sembra che ci sia qualcosa di diverso da quella volta che ci venimmo?". Lui me l'ha data una risposta, significativa, a suo modo, per certi versi anche profonda e riflessiva, in linea con chi ha davvero una mente acuta e fertile, ma non ve la dico ora, la risposta. Non ve la dico sennò rischiate di non leggere il resto di questo delirio letterario (ci credo slo io, eh!). In realtà io me ne aspettavo un'altra, di risposta, qualcosa di più articolato, forse perchè io pensavo a quel primo maggio del 1986... una vita fà, vero? In fondo ci penso qualche volta, quelle volte, per dirlo alla De Gregori, "quando la notte scende e 'mi' si gelano le braccia...", ma poi mi passa, in fondo non sono mai stato un tipo freddoloso, la permanenza in luoghi decisamente glaciali mi ha temprato ulteriormente e, qualche volta, riesco anche a far finta di essere immune ai venti di tramontana dei ricordi anzi, sapete una cosa? Faccio anche finta di poterli utilizzare per andare avanti con il vento in poppa... ma l'andatura di poppa non è mai il massimo, forse perchè, dalla mia minima esperienza di windsurf (con conseguente ustione dei piedi, ma questa è un'altra storia, ve la racconterò prima o poi) ho imparato che è una delle andature più instabili, una di quelle andature nelle quali se ti distrai un attimo o se un amico ti chiede: "oh! come va, tutto bene?", rischi di finire rovinosamente in acqua mandando all'aria un così bel rientro in porto. Beh, anche in quei casi tutto sommato si riesce a tornare a riva o sul muretto della banchina, magari ci si asciuga un po' le piume e, magari, qualcuno è lì pronto a portarti qualcosa di caldo per rimetterti un po' in piedi. Ma non è quello che aspetto, di solito il colpo di grazia me lo dà il solito vecchio pescatore, quello che oramai conoscete anche voi e che viene lì, mi guarda, si accende la sigaretta, me la passa e si siede lì di fianco. Che mi dice? Una delle sue solite frasi, magari del tipo: "non ci pensare, pensa alla salute!". Ecco, una volta gli ho detto: "scusami, tu mi dici pensa alla salute e mi dai una sigaretta, non ti sembra un controsenso? Dicono che il fumo uccida lentamente!", quella volta si è alzato pensieroso e si è allontanato di un paio di metri, di spalle. Io ho pensato: "ecco, stavolta l'ho messo in difficoltà", ma è stato un'attimo, perchè lui si è girato ed è tornato, ha tirato un paio di volte e, guardando il largo, mi ha detto: "ma perchè, tu hai fretta?".
Ecco, stavolta sono stato quasi prolisso, ma in fondo vi avevo avvertito. Avevo anche promeso di rivelarvi la risposta del mio amico circa la stazione di Cocullo. Ma oggi no, oggi si fanno solo promesse da marinaio... e poi anche questo avevo detto, il testo stavolta è assolutamente insignificante, era solo la scusa per inserire le foto, compresa quest'ultima che mostra solamente l'inizio della conclusione di quella giornata.

Commenti

Anonimo ha detto…
io voglio tutte le fotoooooooooo.La Papera.
trytounderstand ha detto…
Eh, quest'anno mancano tutte le foto della processione. C'era troppa (ma davvero troppa) confusione e non ce l'ho fatta ad aspettare... Le altre le ho tutte, non sono un granchè, quest'anno.
Come faccio? Creo un CD e lo faccio serigrafare con un'anatra stilizzata?
Mi dovranno aiutare, perchè io non so disegnare, sono tante le cose che non so fare, così come tante sono le cose che avrei voluto fare e che non ho fatto...
Try (un po' meno "cigno" del solito)
Anonimo ha detto…
quanto tempo..... sono stata un po' presa... mi serve un po' di tempo per leggere i post trascurati... ma guarda che non è male questo..
Anonimo ha detto…
Quando anch'io imparerò a viaggiare sarò felice.
Ciao.
Lia
M@Mi ha detto…
Try, ti tocca un bel meme...
Dai... che ti ho risolto il prossimo post :-P

M@




@Lia:
e se fosse il contrario? solo se ci si sente un po' felici allora si riesce a far qualcosa?
e quindi, in pratica, non ci si smuove mai, visto che si è sempre a terra?...
chissà cosa è causa e cosa è effetto in realtà.
un bacione
M@

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