Oggi ho fatto un giro per la mia città, ovviamente a metà strada ho beccato il temporale e non c'era neanche un balcone per ripararmi... Poco male, mi è sempre piaciuta la pioggia in estate. Non ho particolari problemi di salute e le gocce d'acqua che ti cadono sul viso, a volte, sono anche piacevoli. In tutto questo passeggiare, complice la pioggia, tornavo indietro nel tempo, purtroppo solo con la mente. Ripensavo alle scelte fatte, che probabilmente rifarei allo stesso modo. Non è possibile cambiare il passato e il senno di poi, pur essendo una gran bella cosa, è appunto di POI. Rimpiango invece le parole che non ho detto, che non ho detto soprattutto alle persone a cui non avrei avuto più la possibilità di dirle, per un motivo o per un altro. Ma tant'è, forse il bello, e allo stesso tempo il brutto, di questa vita che rincorriamo e che ci rincorre giornalmente è anche questo. Cambia continuamente, come il tempo in una giornata di fine agosto, che parte serena, si rabbuia nel pomeriggio, ma spesso ci regala una sera tiepida e calma, di fronte alla visione di un mare che propone immagini fantastiche e possibili, anche se lontane e, forse (ma non lo sappiamo mai) irraggiungibili...
Queste sono le classiche scarpette-appese-al-chiodo , a dimostrazione della volontà di non giocare più a calcio. Ma lo sanno quasi tutti che questo modo di dire è oramai utilizzato un po' per tutti i casi in cui qualcuno ha deciso di mettere la parola fine ad una qualche attività, piacevole o no, in cui era impegnato da lungo tempo. In genere è una frase che viene intesa come un qualcosa di definitivo, nel senso che chi appende le scarpette al chiodo, ad esempio, non giocherà più a calcio. A volte però potrebbe esserci un significato meno drastico e a tale proposito penso sempre ad alcuni giocatori professionisti che ho avuto modo di conoscere, seppur superficialmente. Questi adesso continuano a giocare tra amici, guadagnando sicuramente meno, ma divertendosi di più e utilizzando, forse, scarpette diverse da quelle che avevano appeso. Provo spesso a fare mia questa seconda interpretazione del modo di dire di cui parliamo, interpretandolo in modo meno negativo e pensando che un'
Commenti
Quanti sono gli affetti veri di cui puoi fidarti? Quali quelli a cui puoi confidare le tue paure e le tue gioie? Lo sai sicuramente (vero?) che un amico o una persona che ti vuole bene ti comprende nelle difficoltà e gioisce dei tuoi successi. Quante sono le persone così? Di solito poche, a volte nessuna... Per questo forse, spesso ho dimenticato di dire le cose che avrei voluto dire a chi veramente lo meritava e, altrettanto spesso, ho regalato momenti e parole a chi non sapeva proprio che farsene (!).
Al di là di tutto questo, grazie per le volte che avrai il tempo di passare da queste parti. Questo blog non è molto affollato, ma d'altra parte lo avevo detto all'inizio, che sono pigro...
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