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Un inizio concreto?

Perchè questo blog e, soprattutto, perchè questo titolo?
Forse qualcuno potrà intuirlo, ma in realtà questo luogo esiste ed esisterà solamente per i fatti e i ricordi che mi verranno in mente volta per volta. Quindi sicuramente succederà che passeranno settimane e/o mesi tra un post e l'altro, sperando di non annoiare troppo l'incauto lettore...

Basta così, per ora. Magari mi farò di nuovo vivo quando avrò idee o momenti o cose da raccontare o da buttare via.

Commenti

trytounderstand ha detto…
Però è strano, non credi?
Anche le foto non sbiadiscono. Anche se scrivi su un diario di carta che poi conservi in un cassetto, le scritte non sbiadiscono.
Certo, il peso del presente, quando c'è, può farti odiare tutto quello che c'è in quel momento e farti sperare che quello che vedi attorno, scritte comprese, possano sparire o sbiadire più o meno velocemente.
Ma a volte ci può essere qualcosa nel passato, che non è sbiadito e non è sparito e che forse ognuno di noi può associare a qualcosa di bello che ci è capitato e che avremmo voluto non finisse mai.
trytounderstand ha detto…
La vita di tutti i giorni ci costringe a pensare in maniera "coordinata", ma è bello e credo che sia normale pensare in maniera confusa, accarezzando i pensieri e le sensazioni così come vengono.

Tu dici che sei cambiata, come le scritte su una panchina di un parco, le foto migliori sembrano sbiadite, nei momenti difficili. E' normale che sia così, purtroppo. Ma a volte è importante focalizzare l'attenzione su di esse, sui particolari dimenticati, sui volti e sui paesaggi confusi. Questo non per restare legati al passato, il passato spesso è limaccioso, si rischia di rimanere invischiati e rallentati... No, rivedere il passato serve per capire il presente, per riflettere sugli errori, per trovare l'impulso e il coraggio di (ri) partire. Costa fatica ripartire, costa il dolore di scelte difficili, sofferte, penose. Ma lo sai anche tu, credo. La ferita che si rimargina fa male, la carne gelata che torna alla vita fa male. La gangrena e la morte sono indolori, ma la voglia di vedere come sarà il futuro, come saranno i profumi della prossima primavera o come sarà il caldo della prossima estate varranno ben la pena di soffrire un po' di dolore nel freddo dell'inverno, no?

Ciao

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